venerdì, Dicembre 13, 2024

Dal tribunale di Patti alla corte d’appello di Messina, da due anni di reclusione a 300 euro di multa

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La corte d’appello di Messina ha riformato nella quasi totalità una sentenza di condanna emessa a seguito del rito abbreviato dal gup del tribunale di Patti Eugenio Aliquò; si è fatti passati da due anni di reclusione, senza pena sospesa a soli 300 euro di multa in un processo in cui si contestavano originariamente maltrattamenti in famiglia aggravato con violenza fisica e verbale.

Questi i fatti. La moglie dell’imputato presentò denuncia il 22 gennaio 2021 per fatti accaduti a Gioiosa Marea, Capo d’Orlando e Bari, evidenziando svariati episodi avvenuti tra il 2014 ed il 2021. L’imputato ha affidato la propria difesa all’avvocato Antonino Muscarà (nella foto) che, effettuando indagini difensive, è riuscito a recuperare le dichiarazioni di quattro testimoni, facendole allegare al fascicolo del pm.

Al tribunale di Patti si è proceduto con il rito abbreviato e l’imputato, in sede di dibattimento, si è discolpato da tutte le accuse, riconoscendo solo un episodio. Il gup Eugenio Aliquò ha invece accolto la tesi dell’accusa e ha condannato l’imputato a due anni di reclusione e senza pena sospesa.

In secondo grado è cambiato tutto; la corte d’appello di Messina presieduta da Bruno Sagone, riqualificando i fatti contestati da maltrattamenti aggravati a lesioni semplici, come ha chiesto l’avvocato Muscarà, ha riformato quasi in toto la sentenza di condanna emessa in primo grado.

Da qui si è passati dai due anni di reclusione a 300 euro di multa.

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