domenica, Dicembre 15, 2024

Patti: i dipendenti del consorzio “Tindari-Nebrodi” senza stipendio da dodici mesi; ancora vuoto il capitolo regionale, il Consorzio pagherà a breve un mese

consorzio

Non si è ancora risolta la vertenza dei dodici dipendenti del consorzio Tindari-Nebrodi di Patti. Restano senza stipendio e sono trascorsi 12 mesi.

Da un lato c’è un capitolo del bilancio regionale ancora incredibilmente a secco, dall’altro il senso di responsabilità dei dipendenti che continuano ogni mattina a svolgere il loro dovere.

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In silenzio la Regione e l’assessorato regionale al lavoro, ente dal quale dipendono, ora si è fatto sentire il consigliere del cda dell’ente Filippo Tripoli, ricordando come questo andazzo si sia verificato anche nel 2020 e nel 2021, quando si era arrivati anche a nove mesi di arretrati. Pur stabilizzati, i lavoratori hanno proseguito sempre all’insegna della precarietà e oggi la regione ha battuto un nuovo record.

Oltre a questa stortura, non si riesce ancora a comprendere come un ente composto da enti locali dipenda dall’assessorato al lavoro e non dagli enti locali, un’altra anomalia che va ad aggiungersi ai ritardi nei pagamenti. Si spera che, superata la criticità degli stipendi, nel contempo, i dipendenti passino agli enti locali, richiesta che l’attuale cda ha inoltrato alla regione già dopo pochi mesi dal suo insediamento. A quel punto, come i comuni, i fondi destinati agli stipendi verranno trasferiti ogni tre mesi anche al consorzio.

Al momento tutto resta fermo. Anche i sindacati sollecitati dai lavoratori si sono già messi in movimento, avviando procedure più drastiche per tutelare i loro diritti ed in questa iniziativa, ha ribadito Tripoli, troveranno un sostegno nel cda e nei sindaci.

C’è un piccolo, un piccolissimo spiraglio; grazie ai comuni del consorzio, che, per il 10%, concorrono al pagamento degli stipendi, nel giro di qualche giorno, si riuscirà a pagare una mensilità.

Infine un’ultima considerazione: se è vero che occorre il nuovo esecutivo regionale perché si proceda ad impinguare il capitolo di bilancio, si deve far presto pur tra giochi e giochetti della politica, per ritardare la liquidazione degli stipendi di questi e di tutti i lavoratori collegati a quel capitolo di bilancio.

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