sabato, Dicembre 14, 2024

64enne muore per infarto a Galati Mamertino. Fari puntati su presunte carenze della sanità

Vincenzo Amadore vicesindaco Galati

Esplode nuovamente la polemica nel comprensorio tirrenico nebroideo per presunte carenze del servizio sanitario di emergenza, dopo la morte di Gaetano Bellavia, 64 anni, colpito da infarto, mentre si trovava a Galati Mamertino. L’uomo secondo quanto raccontato dalla moglie, infermiera in servizio a Busto Arsizio, aveva avuto un infarto qualche giorno dopo Ferragosto ed era stato soccorso da un equipaggio del 118 senza medico, giunto in ambulanza. Trasportato all’ospedale di Sant’Agata, il 64enne è stato salvato e dimesso dopo un paio di giorni. Ma il 28 agosto il sig. Gaetano ha avuto un nuovo malore. Secondo il racconto della coniuge un altro infermiere e un anestesista che erano nei paraggi sarebbero intervenuti alla sua richiesta di aiuto. Nonostante i soccorsi, con l’intervento di un’ambulanza del 118, l’uomo però è morto. “Io credo fermamente che il mio dolce Gaetano avrebbe potuto essere salvato, se i soccorsi, le attrezzature e il personale fosse stato adeguato e veloce nel porgere assistenza” avrebbe detto la moglie di Bellavia, che ha lanciato un appello alla autorità per migliorare i servizi di assistenza nelle urgenze, ringraziando l’infermiere e l’anestesista intervenuti e il personale del 118 giunto sul posto, “che è stato prezioso, ma – dice la donna – “qualcosa non ha funzionato”.

Sulla vicenda il sindaco di Galati Mamartino, Vincenzo Amadore: “Dopo l’ ennesima tragedia consumatasi (questa volta anche nel mio paese), da uomo delle istituzioni, non posso esimermi – anche perché sollecitato ormai giornalmente da tanti cittadini – dal fare sentire forte la voce di un paese e di un intero circondario che reclama con forza attenzioni e diritti. Sul nostro territorio, le postazioni del 118 demedicalizzate sono, purtroppo, in aumento e mancando la figura chiave nelle procedure di soccorso -ovvero il medico – soprattutto riguardo le patologie tempo-dipendenti come infarti, ictus, aneurismi, incidenti stradali, ecc., le situazioni di pronto intervento diventano insostenibili e problematiche.” e aggiunge poi ” Sul nostro territorio, le postazioni del 118 demedicalizzate sono, purtroppo, in aumento e mancando la figura chiave nelle procedure di soccorso -ovvero il medico – soprattutto riguardo le patologie tempo-dipendenti come infarti, ictus, aneurismi, incidenti stradali, ecc., le situazioni di pronto intervento diventano insostenibili e problematiche.

Difatti, succede spesso che si verifichino interventi non adeguatamente fronteggiati – e non per mancanza di figure professionali o di operatori (che ringraziamo per la tempestività e la professionalità!!) – ma per mancanza di protocolli, procedure ed istruzioni operative ben definite. La mancanza di un percorso organizzato, finalizzato in primis a garantire al paziente adeguate cure nei tempi giusti e la mancanza di tutela degli operatori chiamati a svolgere il loro lavoro, fa apparire la problematica seria e grave, INGIUSTIFICABILE ed INACCETTABILE. In queste condizioni nel nostro distretto, per macroscopiche carenze e falle, il cittadino al di là del tipo di patologia da cui è affetto, anziché allertare i soccorsi, farebbe forse bene a salire su una macchina per farsi portare nel più vicino ospedale (anch’ esso depotenziato) almeno risparmia tempo che a volte può essere davvero prezioso.

Le patologie non aspettano i tempi organizzativi e i cittadini non devono e non possono vivere affidandosi al fato!. Non possiamo più attendere…ormai è diventato prioritario che si ponga una maggiore attenzione a questo gravoso problema e che il distretto sanitario attenzioni l’emergenza della diminuzione delle postazioni demedicalizzate e attivi quanto prima percorsi e piani organizzativi efficaci per la possibilità di interventi tempestivi che possano essere risolutivi in situazioni di patologie d’emergenza. Esprimendo tutta la mia vicinanza alle famiglie coinvolte e associandomi anche agli appelli del comitato civico “Nino Barone” – non potendo più tollerare questa situazione- chiediamo a gran voce attenzione massima non escludendo azioni forti, mirate alla tutela del nostro territorio!.”
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