sabato, Maggio 4, 2024

Rapine ed estorsioni nel centro storico di Palermo. Arrestati un 33enne ed un 27enne

carabineri palermo notte

Avrebbero messo a segno 5 rapine aggravate e 2 estorsioni nella zona del centro storico di Palermo. Vittime avventori di locali e turisti. Con questa accusa sono stati arrestati due giovani di 33 e 27 anni destinatari di un’ordinanza di applicazione di misura cautelare, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Palermo, eseguita dai Carabinieri della Stazione PA-Piazza Marina.

I fatti, secondo il quadro indiziario  – raccolto dagli investigatori e sostanzialmente accolto nel provvedimento cautelare – sarebbero accaduti tra la scorsa fine di luglio e ferragosto, quando i 2 indagati avrebbero messo a segno numerosi colpi anche con l’uso di armi e violenza, facendosi consegnare contanti e telefoni cellulari e obbligando, in alcuni casi, le vittime, a prelevare somme di danaro da bancomat.

Per 4 rapine ed un’estorsione, commesse il 28 e 29 luglio, e 12 e 13 agosto, ai danni di turisti che passeggiavano per le vie del centro e che, dopo essere stati minacciati o colpiti violentemente, sono stati costretti a consegnare denaro e smartphone in loro possesso, ha proceduto l’Arma dei Carabinieri, mentre per una rapina con tentata estorsione, commessa il 30 luglio, ha proceduto la Polizia di Stato.

I due arrestati sono stati condotti nel carcere “Lorusso-Pagliarelli”, in attesa dell’interrogatorio di garanzia da parte del G.I.P., che si terrà nei prossimi giorni.

Le indagini e i controlli dell’Arma, anche dal punto di vista preventivo, continuano su questi ed altri eventi delittuosi che hanno caratterizzato alcuni scorci di questa estate e che hanno visto la zona del centro storico e della movida teatro di reati predatori.

È obbligo rilevare che gli odierni indagati sono, allo stato, solamente indiziati di delitto, pur gravemente, e che la loro posizione sarà definitivamente vagliata giudizialmente solo dopo la emissione di una sentenza passata in giudicato in ossequio al principio costituzionale di presunzione di non colpevolezza.

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