sabato, Dicembre 14, 2024

Militello Rosmarino, tensioni dopo il consiglio comunale

salvatore riotta militello rosmarino 04.03.22

A Militello Rosmarino non si placano gli scontri tra i consiglieri di opposizione, ormai in maggioranza nel civico consesso e il sindaco Salvatore Riotta, appoggiato solo da due consiglieri.

Lo scorso sei luglio, a conclusione del consiglio comunale, non sono stati approvati i punti all’ordine del giorno: due riguardavano le tariffe tari per l’anno 2020 e 2021, mentre il terzo era relativo ad una variazione di bilancio, già approvata dalla giunta, sulla la costituzione in giudizio del comune militellese, con una spesa legale straordinaria di 7.000 euro, nella causa avviata innanzi al Tar proprio dai 6 consiglieri comunali di opposizione, per impugnare il provvedimento dell’assessorato regionale alle autonomie locali con cui non è stata ratificata la mozione di sfiducia votata lo scorso 01 marzo.

Il sindaco Riotta, via social ha commentato l’esito della seduta consiliare come “prevedibile bocciatura” preannunciando l’arrivo di un Commissario ad acta per approvare i punti, con aggravio di costi per le casse comunali. Richiamando il provvedimento del Tar che sul ricorso non ha concesso la sospensiva, ha dichiarato che sarebbe opportuno per tutto il consiglio comunale dimettersi, quale “dovere morale, per non dire l’ obbligo, nei confronti dei cittadini di Militello, per dar modo, a chi giornalmente si spende per il bene del nostro paese e della collettività tutta, in maniera gratuita e disinteressata, di poter lavorare in tutta tranquillità, senza secondi fini o interessi personali.”

Di diverso avviso la capogruppo d’opposizione Teresa Travaglia Cicirello, che con un video diffuso via social ha spiegato che la mancata approvazione dei punti all’ordine del giorno non rappresenta una bocciatura, bensì nel caso delle tariffe tari di un semplice rinvio in quanto la relazione del revisore dei conti sul punto aveva parere negativo, per un presunto ritardo dell’ufficio finanziario. Sulla variazione di bilancio per le spese legali di costituzione in giudizio del comune, la Travaglia ha, invece, spiegato che i consiglieri proponenti si sono legittimamente astenuti dal voto, in quanto non avrebbero potuto votare un atto che li riguarda direttamente, dando, invece, una lettura politica senza attenuanti sulla vicenda: “è il sindaco che non avendo più la maggioranza in consiglio, dovrebbe dimettersi”.

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