venerdì, Marzo 29, 2024

Manca il sangue: in provincia di Messina stop agli interventi chirurgici fino al 31 agosto

sangue

In Sicilia manca il sangue: un’emergenza che mette in ginocchio gli ospedali e fa saltare le terapie salvavita per centinaia di pazienti. Stop a tutti gli interventi chirurgici non urgenti a Messina e trasfusioni rinviate per i talassemici nelle province di Catania e Palermo.

Intanto la Regione prova a correre ai ripari, dirottando medici e infermieri reclutati per l’emergenza Covid sulle attività di raccolta delle sacche. Ma a mancare sono soprattutto i donatori: “Chiediamo aiuto agli studenti, ai giovani e a tutta la popolazione. Siamo al collasso”, è l’appello disperato di Giacomo Scalzo, direttore del Centro regionale sangue.

Nell’Isola il fabbisogno annuale di sangue e plasma è di circa 200mila sacche, di cui 40mila solo per i talassemici che hanno bisogno di una trasfusione ogni quindici giorni.

La Sicilia ha sempre dovuto ricorrere all’importazione di sacche, soprattutto dall’Emilia Romagna. Ma adesso l’emergenza coinvolge tutta l’Italia (e l’Europa intera) e le altre regioni hanno bloccato i trasferimenti.

“La crisi – spiega Scalzo – è cronica. Il calo delle donazioni si avverte soprattutto in estate. Ma la pandemia ha aggravato la situazione: le associazioni che si occupano della raccolta non riescono a trovare la disponibilità del personale specializzato”.

I responsabili dei centri trasfusionali di Patti e Taormina, che servono tutta la provincia messinese, hanno appena firmato una nota che impone il blocco degli interventi chirurgici programmati per due mesi (dal primo luglio al 31 agosto), per dare priorità solo alle urgenze e alle terapie salvavita dei pazienti cronici.

Nella provincia di Catania si stima la carenza stimata di circa 2mila sacche da qui alla fine dell’estate: una trentina di talassemici che si erano recati in ospedale per ricevere la trasfusione sono stati rispediti a casa senza terapia. All’ospedale Cervello di Palermo i talassemici in cura ricevono ormai solo una sacca di sangue anziché due per ogni seduta.

Nelle scorse settimane la Regione ha bussato alla porta di parrocchie e forze dell’ordine per reclutare donatori, mentre le associazioni di volontariato si sono mobilitate per organizzare eventi di sensibilizzazione in strada. Dal canto suo l’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza ha firmato un decreto per l’incremento delle donazioni di sangue e degli emocomponenti che attribuisce ai tre commissari Covid di Palermo, Messina e Catania il compito di fornire il personale sanitario per la raccolta.

La speranza è riposta soprattutto nei giovani: “Servono donatori nella fascia 18-25 anni – dice Scalzo – e per questo facciamo appello agli studenti. Invieremo autoemoteche nelle scuole dove sono in corso gli esami di maturità. Sperando che qualcuno risponda”.

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