mercoledì, Dicembre 11, 2024

Femminicidio di Alessandra Musarra, confermato l’ergastolo in Appello per l’ex fidanzato

alessandra musarra

E’ stata confermata dalla Corte d’Appello di Messina la sentenza di condanna all’ergastolo a carico di Cristian Ioppolo, con l’accusa dell’omicidio della 29enne Alessandra Musarra, avvenuto il 7 marzo 2019 (data emblematica, in quanto il giorno che precede la festa della donna).

La Corte d’Assise d’Appello di Messina, presieduta dal giudice Bruno Sagone, ha confermato così l’impianto accusatorio, convalidando la pena del carcere a vita per l’imputato e andando anche oltre le richieste della procura siciliana.

Durante l’appello delle scorse settimane era sorta una polemica, dato che il magistrato dell’accusa, Felice Lima, aveva richiesto per Ioppolo la pena di 24 anni di carcere. Poco dopo la morte di Alessandra, infatti, è entrata in vigore la normativa in base alla quale non è possibile “patteggiare” la pena con gli imputati di femminicidio. Il procuratore aveva proposto il concordato, poi rifiutato dallo stesso imputato. I giudici della Corte d’assise d’Appello hanno invece confermato l’ergastolo inflitto in primo grado.

Al termine di una lunga camera di consiglio, durata più di sei ore, i giudici hanno disposto anche il risarcimento nei confronti delle parti civili e accolto anche il ricorso del Cedav, il centro antiviolenza che, in primo grado, insieme alle altre associazioni che si erano costituite parte civile nel processo, aveva visto rigettata la richiesta di risarcimento.

LA VICENDA

Alessandra era stata trovata morta nella sua casa di contrada Campolino, a Santa Lucia sopra Contesse, nella notte tra il 6 e il 7 marzo 2019. Una morte terribile causata, secondo quanto emerso dall’autopsia, dalle ripetute percosse subite. Inizialmente si era detto che Ioppolo, 26 anni al momento del delitto, avesse ucciso Alessandra con calci e pugni, ma una recente perizia ha stabilito che la giovane è morta strozzata.

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori alla base del delitto c’era la mancata rassegnazione di Cristian Ioppolo alla fine della relazione con Alessandra. All’inizio il giovane, interrogato dagli investigatori, aveva negato e indirizzato le indagini verso il precedente compagno di Alessandra, che risultò però totalmente estraneo alla vicenda.

Ioppolo disse agli investigatori di non ricordare nulla di quella notte, ma per il gip la sua amnesia era soltanto parte di una strategia.

Facebook
Twitter
WhatsApp