domenica, Dicembre 15, 2024

Palermo, sequestro di beni per un palermitano, responsabile della “truffa dei diamanti”

Polizia

Prospettava alle vittime l’acquisto a prezzi estremamente convenienti di pietre preziose, poi rivelatesi false. Si trattava soprattutto di persone anziane raggirate con la “truffa dei diamanti”.

Si tratta di un palermitano colpito da un decreto del tribunale di Palermo – sezione misure di prevenzione, a cui ha dato esecuzione la Polizia di Stato; dopo che, in accoglimento della proposta di applicazione di misura di prevenzione patrimoniale avanzata dal Questore della Provincia di Palermo, è stato disposto il sequestro di beni per un valore stimato di circa 200 mila euro, consistenti in un appartamento ubicato a Palermo e di una autovettura.

Per gli inquirenti l’uomo è un soggetto socialmente pericoloso, perchè ha commesso numerosi reati di truffa aggravata commessi ai danni di anziani o in condizioni di minorata difesa. Nel 2018 era stato colpito dalla misura di prevenzione della sorveglianza speciale di P.S. con obbligo di soggiorno nel comune di residenza, per la durata di 3 anni, proposta del Questore di Palermo.

Inoltre è stato condannato pe truffa aggravata soprattutto ai danni di persone anziane, per fatti commessi, senza soluzione di continuità a partire dal 2004, a Palermo, Gela, Mazara del Vallo, Marsala, Salerno e Canicattì; le modalità erano le stesse, consistenti nella prospettazione alle vittime di un affare particolarmente lucroso, come l’acquisto a prezzi estremamente convenienti di pietre preziose, poi rivelatesi false.

Nel 2014 con alcuni complici si è reso protagonista di un episodio di “truffa dei diamanti” perpetrata in via Maqueda a Palermo, ai danni di una potenziale vittima rivelatasi un poliziotto in borghese. Nello specifico un complice dell’uomo, fingendosi un marinaio inglese di passaggio a Palermo che aveva la necessità di vendere una partita di diamanti del valore di oltre 15.000 euro, a causa del poco tempo a disposizione, avrebbe ceduto i preziosi ad una cifra molto più bassa. Il finto marinaio, pertanto, mostrava le pietre preziose al potenziale acquirente e proprio in quel momento questi, fingendosi esperto gemmologo, esprimeva apprezzamento e stupore per la purezza dei diamanti cercando, in tal modo, di convincere la potenziale vittima ad acquistarli.

Il poliziotto in borghese, fingendo di essere interessato alla proposta, ma, resosi conto del tentativo di truffa, avvisò prontamente la sala operativa che ha fatto giungere sul posto una pattuglia con la quale i due truffatori venivano accompagnati presso il commissariato di zona e denunciati.

In ultimo, nel 2018, si è reso protagonista di tre distinti episodi di truffa aggravata commessi a Gela, Palermo e Marsala, nei confronti di malcapitati anziani, che hanno fruttato complessivamente un bottino di oltre 10.000 euro.

Da qui, condotte dall’Ufficio Misure di Prevenzione della Questura di Palermo indagini patrimoniali nei suoi confronti e del suo nucleo familiare convivente, è emersa una notevole sperequazione tra l’impiego di risorse utilizzate per l’acquisto di beni mobili ed immobili ed i redditi dichiarati al fisco.

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