mercoledì, Dicembre 11, 2024

Capo d’Orlando, archiviato il procedimento sulla gestione dei rifiuti del 2015 a carico dell’ex sindaco Enzo Sindoni e degli imprenditori Andrea e Antonio Paterniti Isabella

enzo sindo

E’ stato archiviato il procedimento a carico dell’ex sindaco di Capo d’Orlando Enzo Sindoni e degli imprenditori Andrea e Antonio Paterniti Isabella, scaturito da un’indagine della guardia di finanza di Capo d’Orlando su presunte irregolarità nella gestione dei rifiuti risalente al 2015.

Dopo che la Corte di Cassazione aveva escluso i gravi indizi di colpevolezza, a seguito del ricorso dei legali della difesa, il sostituto procuratore della repubblica di Patti Alice Parialò ha chiesto al gip del tribunale di Patti Eugenio Aliquò di voler disporre l’archiviazione. E così ha fatto il gip. Il caso è chiuso.

Era stata la guardia di finanza di Capo d’Orlando, nel 2018, ad avviare le indagini, focalizzando l’attenzione su presunte irregolarità nelle ordinanze con le quali era stato disposto il servizio di raccolta dei rifiuti e nelle pur modeste sponsorizzazioni all’Orlandina Basket che aziende legate al gruppo Paterniti avevano effettuato.

Furono indagati a suo tempo l’ex sindaco paladino Enzo Sindoni, gli imprenditori Andrea ed Antonio Paterniti Isabella, l’ingegnere comunale Michele Gatto, poi Francesco Micalizzi, Francesco Paolo Venza, Pietro Carbona e Lorella Lazzaro.

A seguito delle indagini delle fiamme gialle, il sostituto procuratore della repubblica di Patti Alice Parialò aveva chiesto al gip gli arresti domiciliari per Sindoni, i due Paterniti Isabella e Gatto e per gli altri il divieto di dimora a Capo d’Orlando. Il gip del tribunale di Patti, il 17 marzo 2020, fu di diverso avviso, ritenendo insussistenti i gravi indizi di colpevolezza.

A questo punto la procura di Patti presentò appello ed il tribunale del riesame di Messina lo accolse ma solo per Sindoni e i due Paterniti Isabella, disponendo di aggravare la misura, includendo anche la modalità del braccialetto elettronico; esclusi invece gli altri indagati, per i quali non sussistevano le esigenze cautelari.

Si arrivò al ricorso in Cassazione, presentato dagli avvocati Carmelo Occhiuto e Maria Americanelli per Sindoni e dall’avvocato Francesco Pizzuto per i due Paterniti Isabella, rappresentati in avanti alla Suprema Corte anche dagli avvocati Giulia Buongiorno e Paola Balducci. La Cassazione ha accolto i ricorsi, annullando senza rinvio e confermando quanto già ribadito dal Gip di Patti: non esistono gravi indizi di colpevolezza, valutando l’ordinanza gravemente carente e basata su argomentazioni generiche ed illogiche.

Non solo; la Suprema Corte ha evidenziato che le modalità seguite dal comune di Capo d’Orlando erano uguali a quelle seguite dagli altri comuni apparendo una frequente modalità per affrontare difficoltà concrete nel settore della raccolta dei rifiuti.

Come hanno ribadito gli avvocati della difesa, la guardia di finanza ha parcellizzato alcuni episodi, decontestualizzandoli dai fatti contestati, mentre nel caso in oggetto tutto era tracciabile e tutto si è svolto alla luce del sole.

Si chiude così una vicenda giudiziaria durata oltre 4 anni. Anni che hanno riportato strascichi sui soggetti coinvolti, sia personali che politici.

E che, come evidenziato nella richiesta di archiviazione, nasce da una iniziativa della Guardia di Finanza di Capo d’Orlando, che ha indirizzato l’attività della Procura della Repubblica di Patti.

L’archiviazione per Enzo Sindoni e gli imprenditori Antonio e Andrea Pateriniti Isabella segna sicuramente la fine di un calvario per gli imputati, assolti da tutte le accuse.

Il caso è chiuso, ma ovviamente in questi anni sono state tante le rinunce dei soggetti coinvolti. Lo stesso Sindoni lo scorso ottobre ricevette la proposta, da parte di un esponente della maggioranza del presidente Musumeci, per assumere la presidenza  di un importante ente regionale.

Proposta declinata a causa del procedimento ancora in corso, nonostante tutto ormai andasse verso l’archiviazione, per evitare polemiche di sorta. Adesso si apre una nuova pagina.

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