sabato, Aprile 20, 2024

Catania, concorsi truccati e corruzione. Sospesi due dirigenti medici

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La Polizia di Stato questa mattina ha eseguito un’ordinanza di applicazione della misura cautelare interdittiva emessa dal GIP del tribunale etneo nei confronti di Antonio Granata, direttore dell’UOC di nefrologia e dialisi dell’azienda ospedaliera Cannizzaro, di Giovanni Giorgio Battaglia, direttore dell’UOC di nefrologia e dialisi del Presidio Ospedaliero Santa Marta e Santa Venera di Acireale, di Mario Mancini e di Mediform Italia s.r.l., indagati, a vario titolo, di corruzione per l’esercizio della funzione e falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici  nonché, per quanto concerne la società, dell’illecito amministrativo previsto dagli artt. 5 e 25 del d.lgs. n. 231/2001 in relazione al reato di corruzione per l’esercizio della funzione.

Il provvedimento, emesso sulla base di indagini coordinate dala Procura etnea ed eseguite dal Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato e dalla Squadra Mobile – Unità Anti Corruzione – di Catania, si fonda su un’articolata attività investigativa, condotta sui contesti corruttivi interni alle strutture sanitarie.

Secondo le indagini Granata e Battaglia – rispettivamente nella qualità il primo di componente ed il secondo di presidente della commissione esaminatrice del concorso pubblico per titoli ed esami per la copertura di sei posti di dirigente medico di nefrologia indetto dall’Asp di Catania il 18 settembre del 2019 – avrebbero alterato i voti assegnati ai singoli elaborati in funzione della posizione in graduatoria che intendevano assicurare ad alcuni candidati e attestando falsamente, nei verbali redatti in occasione della procedura concorsuale, che i voti finali riportati dai singoli elaborati, erano stati assegnati prima della individuazione dei nominativi dei candidati che li avevano redatti.

Le indagini eseguite hanno, poi, consentito di formulare l’accusa di corruzione nei confronti di Antonio Granata che avrebbe prescritto ai suoi pazienti integratori alimentari commercializzati dalla “Mediform Italia srl” riconducibile a Mario Mancini, previo accordo con il Mancini e ricevendo da quest’ultimo la promessa e la dazione di svariate somme di denaro –  pari a circa mille euro al mese – commisurate alle dosi di parafarmaco prescritte dal medico ed effettivamente acquistate da pazienti.

Granata è indagato anche per il reato di falso ideologico perché, durante il periodo di emergenza sanitaria e all’esito della positività di un suo prossimo congiunto, avrebbe indotto in errore un dirigente medico e un coordinatore infermieristico in servizio presso l’Unità Operativa Complessa da lui diretta; in particolare avrebbe attestato falsamente che il tampone rinofaringeo per la diagnosi del covid fosse relativo a soggetto diverso dal prossimo congiunto effettivamente contagiato.

I medici Battaglia e Granata sono stati sottoposti alla misura cautelare della sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio di dirigente medico con l’interdizione esclusiva dall’attività di partecipazione a qualsiasi titolo alle procedure di esami e concorsi pubblici per otto mesi, mentre Mario Mancini e la “Mediform Italia s.r.l. uninominale” al divieto di contrarre con la Pubblica Amministrazione per sei mesi.

 

 

 

 

 

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