giovedì, Dicembre 12, 2024

Patti: senza indicare l’orario in cui viene effettuato il tampone non viene rilasciato il green pass

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Se manca l’orario in cui è stato effettuato il tampone presso il drive in localizzato nei parcheggi dell’ospedale “Barone Romeo” di Patti e questo dato non viene segnalato sul portale web della tessera sanitaria, non possiamo proseguire la procedura informatica e così ottenere la certificazione del green pass per i nostri assistiti.

Questo ha ribadito il dottor Mario Pollicita fiduciario della federazione italiana dei medici di medicina generale del distretto di Patti. Sembrava che fosse ormai chiaro come il sole che, in assenza del dato qualificante dell’orario in cui il tampone è stato processato, non si potesse procedere ad ottenere il green pass; tanto che era attesa una nota, una circolare, un provvedimento dell’Asp o dell’Usca con cui dare chiarezza ai medici e agli utenti.

La questione non è di poco conto, perché proprio gli utenti finiscono in un vero e proprio limbo, soprattutto quando viene detto loro che sono i medici di famiglia a dover adempiere al rilascio della certificazione verde.

Questo il tenore della comunicazione del dottore Pollicita: “Date le richieste degli assistiti di avere rilasciato dal medico di medicina generale il “green pass”, richiedo a chi esegue e certifica l’esito dei tamponi, di comunicare l’orario certificato in cui viene effettuato lo stesso esame, perchè, come è noto, tale dato viene richiesto dal sistema al momento del caricamento dei tamponi nel sito web della tessera sanitaria per ottenere la certificazione in oggetto. Mancando l’orario, la procedura si blocca.”

Il dottore Pollicita ha inviato oggi questo messaggio ed inoltrato questa richiesta al commissario ad acta per l’emergenza Covid, all’Usca di Patti e all’ufficio epidemiologia del distretto di Patti; nel contempo risalgono ai mesi scorsi le segnalazioni dei medici di base all’Asp e all’Usca, per riuscire a dipanare questa matassa.

Si pensava che chi di dovere, verificate le difficoltà dei medici e degli utenti e le loro pressanti richieste, comunicasse subito la linea da seguire in modo chiaro e definitivo. Invece si resta ancora nel limbo.

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