mercoledì, Dicembre 11, 2024

Gela, incendia due volte un panificio usando anche una bombola del gas. Arrestato 42enne per tentata estorsione

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I reati contestati dalla Procura della Repubblica ad un 42enne arrestato dalla Polizia sono due episodi incendiari scaturiti da una tentata estorsione aggravata, che si sono verificati lo scorso mese di novembre.

Su richiesta della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Gela, i poliziotti del Commissariato di pubblica sicurezza hanno dato esecuzione all’ordinanza di applicazione della custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP del Tribunale di Gela nei confronti del 42enne – C.S. le sue iniziali -, nell’ambito di un procedimento penale ancora nella fase delle indagini preliminari in cui sono contestati due episodi incendiari, scaturiti da una tentata estorsione aggravata, posti in essere dall’arrestato ai danni di una attività commerciale di Gela e realizzati a distanza di pochi giorni l’uno dall’altro e con modalità particolarmente allarmanti.

Le condotte contestate si sono verificate lo scorso novembre e sono aggravate perché commesse con l’impiego di materie esplodenti, quali combustibile e gas gpl, e per essere state commesse approfittando di circostanze di tempo e di luogo, tali da ostacolare la pubblica e privata difesa, trattandosi di fatti commesso in orario notturno presso un esercizio commerciale chiuso al momento del fatto.

In particolare, nel corso del primo episodio incendiario ai danni dell’attività commerciale, è stato riscontrato il danneggiamento della base in marmo dell’ingresso, la rottura della vetrata, a causa del forte calore provocato dalle fiamme, e l’annerimento della saracinesca e delle pareti all’interno del panificio, a causa del fumo sviluppatosi.

Trascorsi pochi giorni, presso il medesimo esercizio commerciale, si è verificato un secondo atto incendiario, posto in essere con l’utilizzo di un materasso a cui era stato appiccato il fuoco, sul quale era poggiata addirittura una bombola di gpl, capace di esplodere e deflagrare, con possibili conseguenze ben più gravi dei danni già verificatisi nel corso del primo episodio.

A seguito degli attentati sono state avviate serrate indagini coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Gela e delegate al Commissariato di P.S.

Nel corso delle indagini preliminari è emerso che l’indagato aveva in un primo momento richiesto di poter acquistare materie prime dalla parte offesa, al fine di avviare la propria attività di panificazione; mentre, in un secondo momento, lo stesso aveva tentato di imporre alla parte offesa la locazione di un immobile di sua proprietà per spostare l’attività commerciale, chiedendo inoltre di essere assunto; proposte declinate dalla parte offesa.

La corrispondenza temporale tra le richieste effettuate dall’indagato e i gravi episodi di danneggiamento hanno indirizzato immediatamente le indagini nei confronti dell’indagato.

Le indagini, espletate sia attraverso una minuziosa ricognizione ed analisi di sistemi di videosorveglianza utili alla ricostruzione degli accadimenti, sia attraverso attività di natura tecnica, hanno restituito elementi univoci in ordine ai gravi indizi di colpevolezza nei confronti dell’indagato. Il 42 sarebbe stato ripreso mentre carica una bombola del gas su un furgone, che poi sarebbe stata poi utilizzata nel secondo attentato incendiario ai danni del panificio.

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