Erano le 11:47 di domenica 27 dicembre 2020 quando il dottor Massimo Geraci, primario del Pronto Soccorso dell’Ospedale Civico di Palermo, ha ricevuto la sua dose di vaccino anti-Covid. Il primo in Sicilia. E’ trascorso esattamente un anno dal vax-day. Da allora sono state somministrate oltre 108 milioni di dosi di vaccini Pfizer, Moderna, Astrazeneca e Johnson&Johnson. In Sicilia sono quasi 8 milioni le dosi iniettate, di cui quasi un milione di booster.
Il 27 dicembre dello scorso anni si respirava un’aria di speranza, con l’arrivo dei vaccini. Un anno dopo non è ancora tutto risolto, ma la strada intrapresa sembra quella giusta, nonostante varianti del Covid-19 e cittadini riluttanti alla vaccinazione.
Un confronto tra i dati del contagio e delle vittime di allora e quelle di oggi mostra che, grazie alla campagna vaccinale, siamo in una situazione migliore di quella di un anno fa.
Il 26 dicembre 2020, con restrizioni in tutta Italia da oltre 2 mesi, il bollettino giornaliero in Italia faceva segnare 8.913 i nuovi positivi al tampone (su 59.879 test processati, tasso di positività al 14,88%). Le vittime erano 305. I ricoverati in ospedale con sintomi erano 23.571, di cui 2.580 in terapia intensiva. Gli attuali positivi oltre 580.000.
A distanza di 12 mesi, con all’incirca lo stesso numero di attuali positivi (517 mila), dovuta alla grande contagiosità della variante Omicron, la situazione è nettamente migliore (anche se non bisogna ovviamente abbassare la guardia).
Le vittime sono state 81, cioè quasi 4 volte in meno dello scorso anno. I ricoverati con sintomi sono 9.220 (oltre la metà in meno) e nelle terapie intensive ci sono 1.089 persone (2.4 volte in meno).
Il vaccino non sarà la panacea di tutti i mali, ma quanto meno è riuscito a prevenire i casi gravi e preservare le categorie maggiormente a rischio come anziani e soggetti fragili, tra le più colpite nelle prime fasi della pandemia.