sabato, Dicembre 14, 2024

Palermo, 5 lavoratori in nero in un cantiere a Cruillas. Sospesa attività imprenditoriale

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Nei giorni scorsi, nell’ambito degli interventi coordinati dal “Tavolo permanente per la legalità e la sicurezza sul lavoro” disposto dalla Prefettura di Palermo, i Finanzieri del 2° Nucleo Operativo Metropolitano, unitamente a funzionari dell’Azienda Sanitaria Provinciale e dell’Istituto Nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro, hanno eseguito un accesso presso un cantiere edile, sito nel quartiere Cruillas, al fine di effettuare un controllo in materia di legislazione sociale e del lavoro nonché in materia di sicurezza.

Il cantiere era stato individuato grazie al quotidiano monitoraggio dei principali siti di costruzione insistenti nella città metropolitana disposto dal Comando Provinciale di Palermo nell’ambito del servizio di controllo economico del territorio.

In particolare, durante le operazioni è emersa la presenza di 5 soggetti che espletavano l’attività lavorativa in assenza di documentazione attestante la regolare assunzione.

Pertanto, i Finanzieri hanno proceduto ad elevare ai titolari delle attività due maxi-sanzioni (da un minimo di 12.960 € a un massimo di 77.760 €) nonché, stante il superamento della soglia del 10% della manodopera irregolare impiegata sul totale della forza lavoro presente, a segnalare le imprese all’Ispettorato del Lavoro competente per l’adozione del provvedimento di sospensione delle attività.

I successivi sviluppi investigativi hanno permesso, inoltre, di rilevare che uno dei lavoratori “in nero” individuati fosse anche percettore del reddito di cittadinanza. Lo stesso è stato prontamente segnalato al locale ufficio I.N.P.S. per la revoca del beneficio e il recupero delle somme indebitamente percepite.

Infine, congiuntamente agli altri organi ispettivi intervenuti, si è proceduto alla sospensione dell’attività imprenditoriale per violazioni in materia di sicurezza dei luoghi di lavoro, trovati carenti dei requisiti previsti dalla specifica normativa.

L’operazione rientra tra i compiti istituzionali propri della Guardia di Finanza quale polizia economico–finanziaria costantemente impegnata nel contrasto al fenomeno del lavoro irregolare a favore dell’economia sana.

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