venerdì, Aprile 19, 2024

Patti: nulle le clausole del conto corrente non concordate, il giudice ha accolto la richiesta di un correntista

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Sono state dichiarate nulle le clausole del conto corrente di un correntista del Monte dei Paschi di Siena su pattuizione interessi ultra legali, commissione di massimo scoperto, capitalizzazione trimestrale degli interessi, spesa tenuta conto e valute che non erano state concordate. Da qui è stato ricalcolato il saldo a favore del correntista di oltre 67 mila euro al 31 dicembre 2012, con condanna delle spese per l’istituto di credito.

Così ha deliberato il giudice civile del tribunale di Patti Rosalia Russo Femminella, nella vicenda intentata da un correntista che ha avviato il rapporto di conto corrente con il Monte Paschi di Siena dal 1997. Il correntista, rappresentato dall’avvocato Giorgio Scisca, aveva contestato alla banca di aver applicato interessi ultra legali senza alcun contratto, poi incassato somme a titolo di commissione di massimo scoperto senza alcuna convenzione. Sarebbero state applicate al cliente valute illegittime, spese e commissioni non dovute e anche non documentate. Queste situazioni si sarebbero tradotte in crediti vantati dalla banca a discapito del correntista.

Da qui ha chiesto al giudice di dichiarare la nullità delle clausole del conto corrente in contestazione; poi che gli venissero restituite le somme pretese ed incassate dalla banca, circa 62 mila euro ed il risarcimento del danno pari a 40 mila euro. La banca si è costituita in giudizio con l’avvocato Maurizio Parisi, chiedendo la nullità della citazione, l’inammissibilità ed il rigetto della domanda del correntista, ribadendo che le clausole fossero state invece espressamente convenute.

Prodotti i documenti e disposta una consulenza tecnica d’ufficio si è arrivati alla sentenza emessa il 23 novembre scorso. Il giudice, rigettando le eccezioni proposte dalla banca così come la richiesta di risarcimento del danno, ha decretato la nullità delle clausole del conto corrente che non sarebbero state concordate,  disponendo un credito a favore del correntista di oltre 67 mila euro.

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