lunedì, Aprile 29, 2024

Barcellona Pozzo di Gotto: decreto di confisca di terreni per un valore di 300 mila euro riconducibili ad un noto esponente di Cosa Nostra barcellonese

finanza capizzi
Decreto di confisca di patrimonio immobiliare per un valore stimato di oltre 300.000 euro, riconducibile ad un noto esponente di Cosa Nostra barcellonese.
Sono stati i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Messina a dare esecuzione al provvedimento emesso dal Tribunale di Messina, sezione misure di prevenzione; il soggetto, organico alla “famiglia barcellonese” sin dal 1989, come accertato nei noti processi di mafia “Mare Nostrum” e “Gotha 7”, ha mantenuto inalterato, nel tempo, il proprio potere criminale, tanto da conservare i contatti con altri sodali intranei alla “famiglia” o comunque vicini ad essa.
In particolare numerosi collaboratori di giustizia, ognuno per quanto a sua conoscenza, hanno riferito sull’organicità del destinatario dell’odierno provvedimento di confisca ai “barcellonesi”, sin da epoca remota, indicando come partecipasse attivamente alla pianificazione delle diverse attività illecite, destinando gli introiti al gruppo mafioso di partenenza.
Nella stessa direzione investigativa, peraltro, anche le più recenti attività investigative hanno dimostrato, secondo l’ipotesi d’accusa, la sua attuale piena operatività criminosa, a dispetto dell’età e delle condizioni di salute, tanto da ritenerlo, secondo i Giudici della prevenzione, soggetto connotato da rilevante “pericolosità qualificata”.
I successivi approfondimenti patrimoniali, quindi, condotti dagli specialisti del G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Economico – Finanziaria di Messina, estesi a tutto il nucleo familiare, hanno consentito di disvelare la disponibilità di beni in misura assolutamente sproporzionata rispetto ai redditi dichiarati, nonché la provenienza di parte degli stessi quale provento e/o reimpiego dei delitti contestati.
Il decreto, che determina l’acquisizione dei beni al patrimonio dello Stato, ha ad oggetto la totalità di quanto sottoposto a sequestro nel 2020, a seguito di provvedimenti emessi dal Tribunale di Messina su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia della locale Procura della Repubblica e cioè quattro unità immobiliari, situate nel comune di Barcellona Pozzo di Gotto ed un appezzamento di terreno coltivato ad agrumeto, situato sempre nel territorio del Longano.
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