domenica, Dicembre 15, 2024

Corsi d’oro 2, condanna confermata e nuovo processo per Genovese

francantonio genovese

È arrivata in tarda serata la sentenza della Corte di Cassazione sul processo Corsi d’oro 2 che ha confermato la condanna a 6 anni e 8 mesi dell’ex deputato del Pd Francantonio Genovese, poi passato a Forza Italia, accusato di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, associazione a delinquere, riciclaggio, frode fiscale e tentata concussione nell’ambito di un’inchiesta della Procura di Messina su illeciti nella gestione dei fondi destinati alla formazione.

Per l’ex deputato era stata disposta in appello una riduzione della pena ed era caduta l’accusa di riciclaggio, ma la cassazione, accogliendo il ricorso presentato dal pg, ha disposto un nuovo processo davanti alla corte d’appello di reggio calabria. Tra gli imputati del processo anche il cognato di Genovese, l’ex deputato regionale di Fi Franco Rinaldi e le rispettive mogli dei due politici per le quali, secondo quanto si apprende, le condanne sarebbero definitive. Per Rinaldi sarebbe caduta l’accusa di associazione a delinquere e sarebbe stata confermata una condanna a due anni e sei mesi. Scagionato invece Elio Sauta considerato la mente della gestione dei corsi.

L’arresto di Genovese risale al 2014 quando i magistrati scoprirono una vasta e preoccupante rete di società tra loro collegate e riconducibili al deputato e al suo entourage che avrebbe, secondo l’accusa, sottratto «importanti risorse a un settore vitale come la formazione professionale».

L’indagine fece emergere l’esistenza di un sistema grazie al quale venivano gonfiati i prezzi delle prestazioni di servizio o degli acquisti di beni necessari per l’attività degli enti di formazione. I centri in questione, aventi come scopo l’organizzazione di corsi formativi, avrebbero così ottenuto finanziamenti per importi di gran lunga superiori ai costi effettivamente sostenuti. In cinque anni, secondo i conti fatti dal consulente dei pm, gli enti incriminati avrebbero ricevuto circa 50 milioni di euro, gonfiando del 600% fatture per affitti o prestazioni di servizi.

Elidia Trifirò

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