Non doversi procedere per intervenuta prescrizione e assoluzione perché il fatto non sussiste. Questa la sentenza emessa dal giudice monocratico del tribunale di Patti Carmine De Rose nei confronti di un uomo di Raccuja, difeso dagli avvocati Maria Rita Mondello ed Antonella Schepis, accusato di falso, truffa aggravata e tentata truffa aggravata per fatti accaduti a Catania e a Sinagra tra il 2012 ed il 2013.
Questi i fatti contestati all’imputato dal pm di udienza Lavinia Andriolo: in alcune istanze indirizzate all’Agea avrebbe attestato falsamente di essere titolare di terreni a Militello Val di Catania e a Raccuja, circostanze che avrebbero indotto l’ente a pagare oltre 30 mila euro nel 2012 e circa 10 mila euro nel 2013 a titolo di contributi per l’agricoltura.
Nel corso del dibattimento è stato accertato che in relazione al reato di falso, risultava estinto per intervenuta prescrizione, mentre per quel che concerne i reati di truffa aggravata e tentata truffa aggravata, l’imputato doveva essere assolto perché non c’era certezza sulla effettiva percezione dei pagamenti disposti dall’Agea. Oltretutto i pagamenti per le domande del 2013 non erano stati ancora liquidati. Da qui il giudice ha disposto il non diversi procedere per intervenuta prescrizione per alcuni reati e per altri l’assoluzione perché il fatto non sussiste.