giovedì, Dicembre 12, 2024

“Viaggio sullo Stretto” – Mediterranei Invisibili giunge alla 4a edizione

200919_Mediterranei Invisibili_©Stefano Anzini_IMG_6199_Hi

Si chiamano tecnicamente “basse” e si differenziano da quelle “alte”, rocciose e frastagliate, perché hanno spiagge sabbiose o ghiaiose: sono le coste dalle quali la Sicilia e la Calabria si guardano, attraverso un lembo di mare, lo Stretto di Messina e traguardano l’Africa e l’Europa.

La Sicilia con il nastro dei suoi litorali sabbiosi che pare non finire mai e la Calabria la regione con la maggior superficie di spiagge, il 20 per cento di quella nazionale, due regioni
storicamente contraddistinte dalle ininterrotte relazioni tra le due sponde e dalle interconnessioni alla scala ecologica, morfologica e sociale.

“Questo mare è pieno di voci e questo cielo è pieno di visioni. (…) Qui dove è quasi distrutta la storia, resta la poesia”. (“Un poeta di lingua morta. Pensieri e discorsi” –
Pascoli 1914)

Una poesia che già Pascoli percepiva come “potenza nascosta”. Attraverso lo Stretto, il progetto Mediterranei Invisibili, giunto alla quarta edizione, prosegue nel suo percorso di
avvicinamento alla “potenza nascosta”, al carattere celato del territorio.

Ideato e messo a punto da Alfonso Femia, “Mediterranei Invisibili – Viaggio sullo Stretto” è nato per raccontare i luoghi attraverso dialoghi e testimonianze che consentono di superare la percezione superficiale per far emergere identità e proiezioni nel futuro.

A distanza di quattro anni dal primo appuntamento, le ambizioni sono maturate: al desiderio di conoscere e rivelare “l’invisibile”, si è aggiunta la volontà di contribuire a una
trasformazione che significhi affrancarsi dai paradigmi del passato per crescere e svilupparsi come parte importante dell’Italia e del Mediterraneo tutto.

Il progetto prende le distanze, pur senza negarle, dalle tre grandi questioni che sono state e sono tuttora la cifra descrittiva di tutto il Sud: la sua rovina dopo l’unificazione d’Italia, l’arrogante Nord che ha colonizzato il fragile meridione e, non ultimo, la geografia nella sua declinazione più negativa che ha stigmatizzato il Sud come terra lontana e arida.

Il Sud è oggi (anche) soprattutto altro.

All’immagine stereotipata si deve sostituire una nuova mappa di conciliazione tra le scale micro e macro territoriali, che ridisegni i confini ambientali e infrastrutturali, evidenzi
le lacune e ponga le basi per un progetto di politica urbana e rurale.

I punti di riferimento nella mappa sono l’abitare, il riuso delle principali funzioni pubbliche, a partire dalle scuole, la trama infrastrutturale e l’ambiente (verde e acqua), il patrimonio artigianale e produttivo.

Indagare le relazioni tra costa e costa, attraverso questi elementi, contribuisce a individuare sia le fragilità, sia le potenzialità e a porre le basi per uno Stretto non più
invisibile, uno Stretto internazionale dove Messina e Reggio Calabria siano, alla stregua di Barcellona e Marsiglia, centri nevralgici del Mediterraneo.

Nelle precedenti edizioni, il percorso ha toccato città e borghi: nel 2018 Reggio Calabria, l’area Grecanica con Amendolea e Gallicianò, Filanda Cogliandro, Costa Viola; nel 2019 Rosarno in Calabria, Scilla, Gerace e Messina, con le sue fortificazioni e la fondazione Horcinus in Sicilia, nel 2020, la Valle del Nisi, la città di Roccalumera, le antiche Terme Granata-Cassibile, la batteria militare Margottini, il borgo di Alì; l’antica città di Fiumedinisi; il Castello Belvedere; il Parco La Rocca di Buticari, in Sicilia e il Parco dei Taureani, la Tonnara di Palmi, lo Scoglio dell’Ulivo e le Grotte di Trachina, Tracciolino e sant’Elia in
Calabria.

L’ESPLORAZIONE DELLE TRE LINEE D’ACQUA
Dal dettaglio d’area alla visione complessiva: quest’anno il viaggio mette insieme la linea di costa, con quella di piana e di crinale, in una rappresentazione di geografia narrativa
e sentimentale che definisce un ambiente di straordinaria intensità paesaggistica, tale da costituire una delle più grandi opere d’arte naturali del Mediterraneo.

Con il viaggio 2021, Mediterranei Invisibile intende affermare e dimostrare che gli effetti della crisi pandemica stanno portando a una riarticolazione delle relazioni tra Nord e Sud del Paese e che è questo il tempo della riscossa attraverso l’enorme potenzialità del Sud invisibile.

Ogni tappa sarà esemplificativa dei riferimenti individuati: Masseria Acton a Cannavà, Seminara, Diga del Menta a Roccaforte del Greco, ex base U.S.AF. di Monte Nardello, nel cuore dell’Aspromonte, Fiumara Gallico e Fiumara Sant’Agata per il versante calabrese; Rada di San Francesco, Porto Tremestieri, Sacrario di Cristo Re per il versante siciliano.

I temi del viaggio, – Riscatto, Materia, Geografia con le tre linee d’acqua – Linea di crinale, Linea di piana, Linea di costa – che verranno sviluppati nel corso dei talk e dei dibattiti, sono combinati ad azioni/sfide – Cominciare, Rispettare, Gestire, Vigilare, Progettare, Governare – secondo una matrice che sia anche chiave di lettura dell’esplorazione e premessa di impegni futuri.

Nelle edizioni precedenti, Alfonso Femia e il suo team hanno avviato un intenso scambio di idee con le Pubbliche Amministrazioni locali, con gli assessori e i sindaci dei comuni coinvolti nell’esplorazione.

Nell’edizione del 2021 il dialogo prosegue con i sindaci e gli assessori delle città metropolitane di Reggio Calabria e di Messina. Nel corso dei talk verranno affrontate e condivise le linee di ricerca del progetto Mediterranei Invisibili.

Tra gli ospiti, oltre ai rappresentanti delle Pubbliche Amministrazioni, l’antropologa Patrizia Giancotti, Mario Mega (presidente dell’Autorità di Sistema portuale dello Stretto), Antonio Tramontana (presidente della Camera di Commercio Industria e Artigianato di Reggio Calabria), Maria Teresa Morano (coordinatore associazioni antiracket della Calabria).

Alla vigilia dell’edizione 2020, irrinunciabile nonostante la pandemia, Alfonso Femia aveva affermato che il senso delle cose era cambiato e che era giunto il momento per
immaginare il futuro del Sud in un altro modo.

A distanza di un anno, con il virus in fase di confinamento grazie ai vaccini e con l’accesso a una significativa quantità di risorse messe a disposizione dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, l’obiettivo di Mediterranei Invisibili è quello di ragionare su come sia possibile cogliere l’occasione di trasformare lo Stretto da Invisibile a Internazionale.

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