venerdì, Aprile 26, 2024

Mistretta, ripartirà il servizio di asilo nido comunale?

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Un servizio che a Mistretta ha sempre rappresentato un’eccellenza, sospeso dal 4 marzo 2020, a causa del lockdown e mai più ripartito.

Stiamo parlando del nido comunale, i cui locali di Via Gramsci sono stati concessi nel dicembre 2020 all’ASP di Messina per ospitarvi l’USCA, con una convenzione valida fino a dicembre del 2021. I locali assegnati ai sanitari, infatti pare fossero in quel momento inutilizzati, visto che le richieste di iscrizione al nido pervenute a suo tempo agli uffici comunali erano state pochissime e per ovvie ragioni, gli amministratori avevano ritenuto di non attivare il servizio.

La situazione emergenziale che si è verificata a cavallo tra il 2020 e il 2021, che ha visto la comunità amastratina più volte interessata da focolai di covid-19, dichiarata due volte zona rossa, ha spinto i commissari straordinari che reggono le sorti del comune  – sciolto per mafia nel 2019 –  a dare priorità alla collocazione del fondamentale presidio sanitario.

Il 7 aprile scorso, però, 26 mamme avevano presentato una petizione chiedendo lumi sulla riattivazione del servizio e i commissari Poletti, Oddo e Lapunzina, avevano risposto che a partire da giugno 2021 sarebbe stato diramato nuovamente l’avviso per ricevere istanze da parte dei genitori interessati a fruire del servizio. Nessun bando, però, è stato ancora pubblicato e sulla riattivazione del servizio, sul dove potrebbero essere accolti i bambini da 1 a 3 anni per svolgere le attività didattiche, non si sa ancora nulla. Vero è che le attività dovrebbe ripartire a settembre e c’è ancora tempo, ma possibile che da aprile ad oggi non si sia ancora mossa una foglia?

Indignate, alcune mamme che si sono recate nei giorni scorsi  in municipio per chiedere informazioni, e alle quali non sarebbero state fornite risposte “non scorgiamo l’impegno alla riapertura del nido”, dichiarano. Silenzio dagli uffici comunali, dove, però, secondo indiscrezioni, pare che gli uffici preposti si siano attivati, chiedendo un incontro con la commissione straordinaria e trovare una soluzione per riattivare un servizio a supporto delle famiglie con genitori lavoratori e che, soprattutto, costituisce un diritto dei più piccoli, già penalizzati a causa della pandemia, a ricevere adeguati strumenti educativi e didattici per lo sviluppo e la crescita, attraverso figure qualificate.

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