venerdì, Dicembre 13, 2024

Covid – In Sicilia primo weekend senza coprifuoco. Preoccupa l’avanzare della variante “Delta”

Covid-min

È scattato ieri il primo weekend senza coprifuoco in Sicilia: locali aperti fino a notte fonda in ogni punta della trinacria, mentre la situazione contagi appare sempre più tranquilla: solo 67, nel bollettino di ieri, i nuovi casi di Covid-19 registrati in Sicilia, nelle ultime 24 ore, quasi la metà rispetto a giovedì (qui la notizia).

Intanto, però, in Italia preoccupa l’avanzare della variante indiana, anche conosciuta come “Delta”, con i contagi che passano dal 4,2% del totale delle infezioni di maggio al 16,8% di giugno. Secondo Carlo La Vecchia, epidemiologo e ordinario all’Università di Milano «vedremo una possibile ripresa del numero dei casi quando la discesa della variante Alpha, la ex “inglese”, adesso predominante in Italia, verrà contrastata dalla risalita della Delta. Quando quest’ ultima arriverà al 20-25%, ci sarà un impatto».

Per l’epidemiologo servirebbe “anticipare i richiami per gli over 60 e poi per chi ha tra 50 e 59 anni. Anche se è difficile in questo momento cambiare l’impostazione della campagna vaccinale”. Secondo gli studi, infatti, le due dosi di vaccino forniscono una forte protezione contro la mutazione.

Il professor Franco Locatelli, coordinatore del Cts e presidente del Consiglio Superiore di Sanità, ha risposto così alle domande sulla variante Delta, ritenuta più contagiosa. “E’ importante progredire il più velocemente possibile con la campagna vaccinale. Una sola dose di vaccino non copre adeguatamente, va completato il ciclo vaccinale per riuscire a ottenere protezione sia da patologia grave che letale”, aggiunge.

Secondo una circolare del ministero della Salute la variante è del 40-60% più trasmissibile rispetto alla Alpha, ossia la vecchia variante inglese e può essere associata a un rischio più elevato di ospedalizzazione. A livello di sintomi, infatti, la variante indiana pare essere più impattante sull’organismo. Tosse, raffreddore, mal di testa e mal di gola, febbre, dolori muscolari, diarrea, stanchezza e spossatezza, ovvero i primi segnali della presenza del coronavirus nelle persone, sono di solito più forti. E di conseguenza anche i tempi di guarigione ne risentono.

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