sabato, Dicembre 14, 2024

Trasportavano droga in ambulanza durante il lockdown. 8 arresti, sequestrati 65kg di marijuana

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In piena Zona Rossa trasportavano ingenti carichi di droga sulle ambulanze, eludendo così i controlli delle forze dell’ordine. La base operativa si trovava a Messina, ma la marijuana veniva smistata tra il capoluogo peloritano, Catania, Roma e Pescara.

È di 8 arresti e 65kg di marijuana sequestrati il bilancio dell’operazione Red Drugs, condotto dalla Guardia di Finanza di Messina, con la collaborazione del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata di Roma. Gli 8 arrestati sono indagati a vario titolo per i reati di associazione a delinquere, finalizzata al traffico ed allo spaccio di sostanze stupefacenti.

L’operazione è stata battezzata Red Drug perché durante la zona rossa, quando era vietato qualsiasi spostamento, i pushers si muovevano indisturbati, trasportando e distribuendo grosse partite di droga grazie all’utilizzo delle ambulanze di una onlus messinese, che attraversavano le vie delle città indisturbate vista l’emergenza Covid.

A capo del gruppo c’è un 33enne messinese rampollo del clan Spartà e due pregiudicati catanesi di 44 e 53 anni, ritenuti legati alla famiglia Nizza del clan mafioso catanese Santapaola-Ercolano.

Con loro operavano tre corrieri della droga, due messinesi di 46 e 40 anni e un 48enne di Bronte. I tre si occupavano di reperire le sostanze stupefacenti, soprattutto marijuana, che venivano poi distribuite spacciata tra la Sicilia e l’Abbruzzo. Principale fornitore era un messinese di 60anni, domiciliato a Roma, conosciuto con l’alias Gianpiero. I trafficanti avevano legami anche con il clan Spinelli di Pescara, legato ai Casamonica.

Le complesse indagini svolte dalla Guardia di Finanza messinese e dirette dalla Direzione Distrettuale Antimafia del Capoluogo Peloritano, che stamani sono sfociate nell’esecuzione di 8 arresti, hanno permesso di ricostruire 3 consegne di ingenti partite di marijuna. Un primo carico di circa 25 chilogrammi di droga procacciata dai siciliani e trasportata da 2 corrieri messinesi nascosta in un’ambulanza, riferibile ad una onlus messinese sarebbe partito nel febbraio di quest’anno diretto a Pescara. Destinatario un 49enne elemento di spicco del clan SPINELLI, mentre il fornitore sarebbe un 61enne residente a Roma, di origini messinesi noto come Gianpiero.

Un secondo carico, di 30 chilogrammi di marijuana, veniva spedito a Messina, sempre su input dei narcotrafficanti siciliani e affidato ai “corrieri” isolani a Roma, sempre da Gianpiero. Questo carico però, veniva intercettato e sequestrato dai finanzieri messinesi. Non avendo notizie del corriere e pensando che fosse fuggito con il carico, il gruppo si preparava a farla pagare al corriere infedele con violente azioni ritorsive nei confronti dei suoi familiari: “ci ammazziamo la famiglia direttamente…saliamo la e lo scotoliamo”… si sente in un’intercettazione telefonica “che gli sia passato per la testa che si poteva vendere quel coso e se ne scappa con i soldi….gli ammazziamo la mamma, la sorella, i figli, la moglie…che ha figli…moglie?…che ha?….gli sequestriamo la famiglia qua..”.

Nessuna remora o timore dei narcos siciliani, però, che dopo solo due settimane, tentavano la consegna di un terzo carico, di 35 chilogrammi di marijuana, in Sicilia. Questa volta Gianpiero lo aveva affidato a due corrieri catanesi di 48 e 47 anni, che lo avevano nascosto in un tir per il trasporto di alimenti. Il carico, però, veniva intercettato e sottoposto a sequestro allo sbarco, allo scalo commerciale di Tremestieri a Messina.

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