lunedì, Aprile 29, 2024

Utilizzo indebito dei marchi “Arancia Rossa di Sicilia” e “Fico d’India di San Cono”, sequestri e sanzioni

Carabinieri per la tutela agroalimentare
Carabinieri per la tutela agroalimentare

Sono state riscontrate irregolarità per l’utilizzo indebito del marchio Igp Arancia Rossa di Sicilia e del marchio Dop Fico d’India di San Cono, comune in provincia di Catania. Queste alcune criticità evidenziate dai carabinieri dei reparti tutela agroalimentare nell’operazione “Baylon”, a seguito di controlli sul territorio nazionale presso numerose aziende del settore agroalimentare.

Nel corso di questo intervento sono state sequestrate 1.974 confezioni di risotti e pasta pronti e 583 confezioni vuote per mancato assoggettamento al disciplinare di produzione del Parmigiano Reggiano Dop, per un valore commerciale di 80mila euro, diffidando il titolare dell’azienda ad adempiere alla regolarizzazione delle difformità riscontrate. Sono state poi formalizzate due diffide ai titolari di alcune ditte trasformatrici che, senza l’autorizzazione dei rispettivi consorzi, inserivano i marchi Dop su Gorgonzola, Fontina e Mozzarella di Bufala nelle etichette principali.

Altre irregolarità sono state accertate nei confronti del rappresentante legale di una società di vendita on-line, per aver indebitamente utilizzato nella presentazione e nell’etichetta dei prodotti la menzione Igp Arancia Rossa di Sicilia e la Dop Fico d’India di San Cono. Di seguito sono stati sequestrati per mancanza di rintracciabilità oltre 1200 chilogrammi di riso, 3.250 chilogrammi di grano tenero, 360 chilogrammi di ceci, 93 chilogrammi di prodotti ittici e 60 chilogrammi di carne suina stagionata destinata alla produzione di insaccati. In avanti, presso un caseificio, sono stati sequestrati 64.000 buste e incarti per il packaging con scritte e loghi riferiti alla produzione biologica, sprovvisti di certificazione alla trasformazione per il bio; presso una ditta di trasformazione casearia, è stata accertata la continuazione dell’attività nonostante fosse stata imposta la sospensione della produzione per inadempienza delle prescrizioni igienico-sanitarie.

Il titolare del caseificio è stato denunciato per inosservanza dei provvedimenti dell’autorità; sono stati sequestrati 1.664 chilogrammi di prodotti caseari lavorati, per un valore di 10mila euro. Infine, il proprietario di un’azienda agricola è stato multato a causa della vendita di prodotti fitosanitari senza abilitazione. Contestate sanzioni per l’ammontare complessivo di oltre 15mila euro.

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