domenica, Dicembre 15, 2024

Tusa in zona rossa, il sindaco Miceli non ci sta: “Stupito dalla scelta del presidente Musumeci”

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Con una dura nota il sindaco di Tusa Luigi Miceli, commenta l’istituzione della zona rossa nel comune nebroideo, che sará off limits dal 30 aprile fino al 12 maggio.

Il primo cittadino si dice sorpreso dalla scelta, dato che il comune montano conta appena 16 positivi su una popolazione di oltre 2.700 abitanti.

“Apprendo con stupore, dagli organi di stampa, ovviamente prima, e dall’Ufficio di Presidenza della Regione, poco dopo, che il Comune di Tusa è stato posto in zona rossa, poiché, come si evince da una nota dell’Asp di Messina, risulta superato l’indice cumulativo di contagi previsto di 250 casi ogni 100.000 abitanti, che per il Comune di Tusa risulta essere di 6,7 casi settimanali

Con una nota inviata al Presidente della Regione e, per conoscenza, al Commissario ad acta per l’emergenza Covid per l’Area Metropolitana di Messina, avevo manifestato l’idoneità delle prescrizioni già vigenti per la zona c.d. arancione, ordinariamente riguardante l’intera isola.

Ciò in ragione del fatto che il plesso scolastico frequentato da tre ragazzi positivi non svolge attività in presenza e che, inoltre, la metà dei soggetti contagiati (8 su 16, secondo l’Asp i positivi sarebbero 13) appartengono a due nuclei familiari, tra loro legati da un diretto vincolo di parentela.”

Miceli continua con un duro attacco alla politica che: “Ancora una volta fa un passo indietro, affidandosi esclusivamente a stupidi indici di carattere numerico, assolutamente privi di senso nei piccoli centri, laddove è agevole individuare e tracciare i contatti.

Ormai da tempo, anche la politica finisce col piegarsi alle ragioni dell’auto difesa, in termini drammaticamente pilateschi, omettendo di assumersi le responsabilità connesse al ruolo che i cittadini gli hanno affidato. Si preferiscono i freddi numeri, da sventolare davanti all’eventuale inquisitore di turno, piuttosto che la concretezza delle realtà territoriali.

Un mondo da cui mi sento estraneo, che non appartiene al mio modo d’essere e al mio stile di vita. Rimarrò in prima linea solo fino a quando sarà necessario.”

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