giovedì, Dicembre 12, 2024

Naso – Confiscati beni per 8 milioni di euro all’imprenditore usuraio Nunzio Ruggieri

dia naso

La Direzione Investigativa Antimafia sta eseguendo un decreto di confisca emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Messina, che ha colpito l’ingente patrimonio di Nunzio Ruggieri, imprenditore di Naso operante nei settori della macellazione e della commercializzazione all’ingrosso di pellame. Confiscati compendi aziendali, beni immobili, beni mobili registrati e rapporti finanziari il cui valore complessivo è stimato in oltre 8 milioni di euro.

Il provvedimento scaturisce da complesse indagini economico-finanziarie, coordinate dalla Procura della Repubblica peloritana – guidata dal Procuratore Maurizio De Lucia, coadiuvato dal Procuratore Aggiunto Vito Di Giorgio – e culminate nella proposta di applicazione di misura di prevenzione patrimoniale formulata dal Direttore della DIA.

La caratura criminale di Ruggieri, riferibile alla sua lucrosa e continuativa attività usuraria, è desumibile non solo dalla sentenza definitiva di condanna del 2009 per vicende risalenti alla fine degli anni ‘90, ma anche dalle dichiarazioni del collaboratore di giustizia Santo Lenzo, che lo avrebbe indicato quale soggetto vicino ai vertici della criminalità organizzata “tortoriciana”. In particolare, dalle deposizioni di Lenzo, era emerso che il Ruggieri, nel 1999, tramite il brolese Carmelo Armenio, aveva chiesto che fossero incendiati i mattatoi di Sinagra, Barcellona e Giammoro, impegnandosi a versare 50 milioni di lire all’organizzazione mafiosa” circostanza che lo avrebbe verosimilmente favorito in quanto si trattava di attività economiche concorrenti. “L’opposizione della criminalità organizzata barcellonese” – ha dichiarato Lenzo -, aveva però impedito di portare a termine l’intento criminoso.

L’attività investigativa della DIA ha permesso di accertare come Ruggieri, pur non avendo dichiarato redditi sufficienti a giustificare le sue disponibilità economiche, sia riuscito ad accrescere il proprio patrimonio grazie alle illecite condotte usurarie: innumerevoli, infatti, sono stati i versamenti di contanti nelle casse delle società di Ruggeri intercettati dagli inquirenti.

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