giovedì, Marzo 28, 2024

Il Cga ha ribaltato il Tar, potrà essere ricostruito un immobile a Patti danneggiato dal terremoto del 1978

Palermo

Il Cga ha ribaltato il verdetto del Tar. E così il privato, proprietario di un immobile in contrada Panecastro di Patti, danneggiato dal terremoto del 1978, potrà ricostruire in altro sito il proprio immobile o anche sullo stesso sito, ma a distanza dal ciglio della strada statale 113.

Si è conclusa in questo modo una lunga vicenda giudiziaria iniziata nel 2010. Il privato, rappresentato dagli avvocati Ferruccio Puzzello e Rosaria Segreto, aveva chiesto l’annullamento della nota dell’ufficio tecnico di Patti con la quale era stata rigettata la sua richiesta di poter costruire in altro sito un immobile di contrada Panecastro che fu danneggiato dal terremoto del 1978. Il Tar accolse la sospensiva, ma il comune non si attivò. Insediatosi il commissario ad acta, a causa dell’inattività del comune, quest’ultimo rigettò la richiesta del privato ed il Tar poi confermò la decisione del commissario ad acta.

La vicenda è proseguita al Cga che ha ribaltato tutto, ritenendo da un lato fondato l’appello del privato e dall’altro lacunoso ed illogico il diniego di cessione di cubatura sostenuto dal comune. Oltretutto, come si evince dall’appello, in un’altra vicenda analoga, verificatasi sempre a Patti, fu consentito ad un altro privato di ricostruire in altro sito, in contrada Roccone, proprio laddove il comune di Patti aveva indicato l’area per ricostruire fabbricati, localizzati in altre zone del territorio comunale, ma distrutti dal terremoto del 1978.

Per il Cga il privato, titolare dal 1982 di un’autorizzazione edilizia per eseguire i lavori di riparazione dell’immobile, fu costretto, con ordinanza comunale del 1995, a demolirlo. Dunque per lui fu impossibile eseguire i lavori e da qui sussiste il suo diritto ai benefici previsti dalla legge di poter ricostruire in altro sito oppure anche sullo stesso sito. Il procedimento amministrativo sui benefici per gli edifici danneggiati dal terremoto era ed è ancora pendente, proprio perché il comune lo ha costretto a demolire.

blank
Facebook
Twitter
WhatsApp