venerdì, Aprile 19, 2024

Appello rigettato dal Cga, regolare il bando di gara per la gestione delle Rsa di San Piero Patti, Patti e Sant’Angelo di Brolo

Palermo

Nulla cambia riguardo al bando di gara per l’affidamento dell’appalto sul servizio di gestione sociale ed assistenziale delle residenze sanitarie assistite di San Piero Patti, di Patti e di Sant’Angelo di Brolo limitatamente al lotto 2. Il Consiglio di Giustizia Amministrativa ha rigettato l’appello proposto dalla cooperativa sociale “Villa Gaia onlus”; è stata pertanto confermata l’efficacia della sentenza del Tar di Catania, che aveva considerato regolare il bando di gara per l’affidamento dell’appalto.

La cooperativa sociale è stata rappresentata dagli avvocati Giuseppe Maria Orlando e Sebastiano Ghirlanda e l’azienda sanitaria provinciale di Messina dall’avvocato Gianfranco Scoglio. In contraddittorio c’era la richiesta di annullamento della deliberazione del direttore generale dell’Asp del 21 novembre 2016 della procedura aperta per le Rsa di San Piero Patti, di Patti e di Sant’Angelo di Brolo, limitatamente al lotto 2; l’appalto, della durata di sei anni con proroga di altri due, era suddiviso in tre lotti, prevedendo venti posti letto per ogni struttura. L’importo era di oltre un milione di euro per ogni Rsa. Valore complessivo dell’appalto per i tre lotti è di 12.600.000.

Il Tar rigettò l’istanza cautelare e poi il ricorso nel merito. La cooperativa ricorrente ha evidenziato l’illegittimità del bando di gara, perché alcune clausole non avrebbero consentito la partecipazione degli operatori economici. Il Cga ha sottolineato invece come siano state presentate quattro offerte economiche. La cooperativa ha contestato poi che la stazione appaltante abbia richiesto agli operatori economici un fatturato minimo annuo; ma questa clausola, a parere del Cga, è collegata alla complessità della gestione del servizio rivolto a persone particolarmente fragili.

Dunque entrambi i motivi prospettati dalla cooperativa sono stati ritenuti infondati e l’appello è stato respinto, confermando la sentenza emessa dal Tar di Catania il 28 maggio dello scorso anno.

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