domenica, Dicembre 15, 2024

La scrittrice siciliana Giovanna Giordano candidata al Premio Nobel per la Letteratura

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Orgoglio Siciliano, è proprio il caso di dirlo. La scrittrice Giovanna Giordano è candidata al Premio Nobel per la Letteratura 2020. Il più prestigioso dei riconoscimenti letterari potrebbe tornare in Sicilia, dopo le vittorie di Luigi Pirandello nel 1934 e di Salvatore Quasimodo nel 1959.

A renderlo noto è stata la stessa Giordano, nata a Milano da genitori siciliani, ma da anni residente in Sicilia. La scrittrice e giornalista ha infatti studiato al Liceo Maurolico di Messina ed attualmente vive a Catania, dove insegna all’Accademia delle Belle Arti.

La candidatura è stata avanzata da una delle quattro maggiori Università di Svezia e i suoi romanzi sono oggetto dell’attento studio della Commissione Nobel dell’Accademia. Il vincitore del Nobel della Letteratura 2020 sarà annunciato a Stoccolma giovedì 8 ottobre alle 13.

“La vita – ha commentato la scrittrice – è piena di meraviglie. Riesce a stupirti sempre.Tutto può succedere. Ho ragione a credere nell’impossibile. I libri sono come messaggi nella bottiglia. Viaggiano e raggiungono chi vogliono loro”.

La Giordano ha pubblicato quattro romanzi. Con il primo “Cina cara io ti canto” è stata finalista al Premio Calvino 1991. Successivamente le pubblicazioni Trentaseimila giorni (Marsilio, 1996, Premio Racalmare Sciascia), Un volo magico (Marsilio, 1998, tradotto in Germania da Lübbe) e Il mistero di Lithian (Marsilio, 2004, Premio Sciascia e presentato al Premio Strega 2005). Nel 2017 vince il Premio Internazionale di Giornalismo Taormina Media Award André Gide. Nel suo Curriculum anche decine di libri d’arte e cataloghi. Da un anno lavora al suo nuovo romanzo, una storia che inizia circa un secolo fa e che parla di mare e avventura.

 “Sto vivendo una girandola di emozioni, dall’incredulità allo stupore – ha aggiunto Giovanna Giordano – per la candidatura a questo prestigioso riconoscimento andato a giganti della letteratura, tra cui i siciliani Quasimodo e Pirandello. Sono perfettamente consapevole che siamo nani sulle spalle di giganti”.

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