mercoledì, Maggio 1, 2024

Tortorici – “Non disponiamo ancora di una sede”, l’appello degli studenti dell’ITET al Ministro Azzolina

tortorici

Un grave problema affligge gli studenti della sede distaccata di Tortorici dell’ITET “G. Tomasi di Lampedusa” di Sant’Agata di Militello. Con la scuola iniziata lo scorso 14 settembre, gli studenti non dispongono ancora di una sede per effettuare le lezioni e fino al 24 sosterranno la didattica a distanza.

Il problema sorge a fine luglio, quando scade il contratto di locazione per la sede che fino allo scorso anno ha ospitato i circa 70 alunni del plesso, che si trova nel centro del tessuto   urbano oricense. Si tratta di una struttura privata che da alcuni anni è stata concessa dai proprietari in comodato d’uso a titolo gratuito al comune di Tortorici.

Il comodato non è stato rinnovato e ai ragazzi è stata destinata una struttura sita in contrada Sceti, sita a più di 5 Km dal centro cittadino. Si capisce che i disagi per gli studenti potrebbero essere molteplici, a partire dal trasporto scolastico, per arrivare alla strada dissestata, con un aggravio di circa 20/30 minuti per raggiungere la sede, rispetto a quella precedente.

Gli studenti si sono dunque riuniti e capeggiati dai rappresentanti Calogero Caprino Miceli Stefano Caprino Miceli, Desireé Rocchetta, Sara Scarcipino e Chiara Rizzo Spurna hanno deciso di scrivere una lettera al Ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina per tentare di risolvere il problema.

Gli studenti nella lettera scrivono che: “Sceti è una tra le borgate cittadine collocate più in alto nel territorio comunale. Cosa che la espone facilmente a rischio frane ed è zona che d’inverno è spesso irraggiungibile a causa della neve, per non parlare dello stato del manto stradale. La informiamo infatti, del fatto che la strada in oggetto è piena di dossi ed eccessivamente stretta tanto da non far transitare nemmeno un autobus di linea.

Quindi ci chiediamo: come possono eventuali mezzi di soccorso raggiungere velocemente ed agevolmente quella sede scolastica in caso di emergenza?
La sua collocazione inoltre provocherebbe, con effetti a catena, tutta una serie di difficoltà per gli alunni e le loro famiglie e ci sentiamo di affermare che per molti ciò significherebbe un aggravio di circa 20/30 minuti per raggiungere l’Istituto rispetto alla precedente sede. Per non parlare poi delle difficoltà che risconterebbero gli alunni diversamente abili e le loro famiglie, nel raggiungere il plesso e garantire la frequenza scolastica.” 

Come farà uno scuolabus, che contiene al massimo 30 persone, a trasportarne circa 70 alla nuova sede? Nella lettera i ragazzi scrivono anche che “l’autobus è impossibilitato per la
natura stessa della strada ad arrivare davanti il cancello del plesso scolastico di Contrada Sceti. È dunque verosimile pensare che il conducente sarà costretto a lasciarci ad almeno 1,5 km dal plesso. Distanza che sarà, in ogni condizione atmosferica, da percorrere o a piedi. Ci chiediamo, Le chiediamo: Chi si assumerà, in concreto, la responsabilità per ciò che potrebbe accaderci lungo questo tragitto?”

Gli studenti inoltre sostengono che i proprietari della vecchia sede si sono mostrati disposti a rinnovare il comodato d’uso ancora a titolo gratuito. “Ma è compito dell’Amministrazione comunale richiedere loro la disponibilità dei locali e non il contrario. Ribadiamo qui e ora che siamo disposti ad accettare anche un locale di patrimonio comunale stabile a patto che non sia distante dal centro cittadino.”

La lettera si chiude con una richiesta al Ministro Azzolina: “Gentile Ministro, chiediamo il suo interessamento, sperando che almeno Lei possa venirne a capo, convinti che possa ben comprendere il senso di smarrimento che ci assale e fiduciosi che non ci abbandonerà come hanno fatto più o meno tutti i soggetti coinvolti in questo “guazzabbuglio”. 

Gli studenti, da noi contattati, hanno ribadito che continueranno la loro lotta e che prevedono altre forme di protesta al fine di raggiungere il loro obiettivo: tornare in classe.

Qui la lettera completa.

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