venerdì, Aprile 19, 2024

Omicidio Carmelo Rizzo, tre condanne ed un’assoluzione

Palermo

Tre condanne a trent’anni di reclusione ed un’assoluzione nel processo per  l’omicidio di Carmelo Martino Rizzo; è stato ucciso il 4 maggio 1999 a Lauria, in un tratto dell’A3 Salerno-Reggio Calabria, mentre si trovava all’interno del proprio autoarticolato.

Il giudice del tribunale di Potenza Antonello Amodeo, a seguito del processo con rito abbreviato, ha condannato a trent’anni di reclusione Basilio Condipodero, Salvatore Di Salvo e Giovanni Rao. Assoluzione per non aver commesso il fatto per Carmelo D’Amico. Il pubblico ministero della Dda di Potenza Vincenzo Montemurro aveva chiesto invece la condanna all’ergastolo per i tre e a trent’anni per D’Amico. A tutti gli imputati era stata contestata l’aggravante di aver commesso l’omicidio per agevolare l’attività di un’associazione mafiosa – la famiglia barcellonese – punendo una persona, che, avendo contribuito al furto di un mezzo di lavoro ad una ditta che pagava il pizzo alla cosca mafiosa, avrebbe interferito negli interessi economici del clan.

Il giudice ha disposto poi il risarcimento del danno a favore delle parti civili e cioè la vedova, il figlio ed il padre della vittima, da liquidarsi in separata sede e il pagamento di una provvisionale di 50 mila euro per ognuna. Il collegio della difesa era composto dagli avvocati Tommaso Calderone, Tino Celi, Tommaso Autru Ryolo, Antonella Pugliese, Giuseppe Lo Presti, Diego Lanza e Francesco Scattareggia Marchese. Le parti civili si sono costituite con gli avvocati Filippo Barbera, Gaetano Pino e Santino Trovato.

 

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