domenica, Dicembre 15, 2024

Sicilia blindata anche nella fase 2. “Caro Musumeci, mi faccia tornare a casa!”

erica barca

Nell’ordinanza contigibile e urgente n.18 del 30 aprile 2020 del Presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, si legge: “Le limitazioni di ingresso e uscita dal territorio della Regione Siciliana restano invariate e sono disciplinate dal decreto n. 183 del 29 aprile 2020 del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, di concerto con il Ministro della Salute, e sue eventuali modificazioni e integrazioni.”

Così sono diversi i siciliani fuori sede che da ogni parte d’Italia insorgono perché, dopo oltre due mesi chiusi in un appartamento di una città del nord, senza lavoro e stipendio, chiedono di rientrare in Sicilia.
Tra loro la blogger di Galati Mamertino Erica Barca, che ha affidato ai social una lettera al Presidente Musumeci.

Questo il testo integrale:

“TORNARE A CASA È UN MIO DIRITTO.
Mi chiamo Erica e sono SICILIANA (a quanto pare a convenienza).
Giorno 7 marzo 2020, quando ci fu il primo esodo verso il sud, decisi di rimanere in Lombardia per vari motivi, primo fra tutti, per non mettere a rischio i miei cari qualora fossi stata asintomatica.
Non è stata una scelta facile e vi assicuro che non è stato altrettanto semplice vivere lontana dalla mia famiglia, con un affitto da pagare, un lavoro da precaria e il terrore causato dalla stessa situazione.
Dopo 60 giorni, i nervi iniziano a crollare, i nostri appartamenti iniziano a diventare delle gabbie e il senso di solitudine inizia a farsi sempre più grande.

Chiedo soltanto di poter tornare a casa nel totale rispetto delle misure di sicurezza vigenti. Sono disposta a farmi anche altri 60 giorni di quarantena, ma li voglio fare a casa mia, nella terra in cui sono nata e cresciuta, nel luogo in cui mi sento SICURA, nella terra che oggi non mi vuole perché per il Presidente Della Regione Nello Musumeci “non possiamo spalancare le porte della Sicilia a chi viene dal resto d’Italia, non è ancora il momento”. Allora mi chiedo, caro Presidente, quando sarà il momento?
Mi sta confermando che con le riaperture del 4 maggio e l’allentamento delle misure restrittive non ci sarà alcuna probabilità che la curva del contagio possa aumentare nuovamente e che quindi non sarò OBBLIGATA a rimanere a Milano?

Ma se, secondo l’articolo 1 del DPCM del 26 aprile 2020 “è in ogni caso consentito il rientro al proprio domicilio, residenza, abitazione”, perché se dovessi arrivare a Villa San Giovanni in macchina mi blocchereste lì?
Perché non ci sono aerei/ treni/ autobus/ navi che mi consentono di rientrare a CASA prima del 15 maggio?

Questa è una grandissima ingiustizia. voi vi spostate comodamente nelle vostre belle ville a Mondello dopo esservi fatti la barba e la manicure, un giretto a cavallo e perché no, una bella partita di tennis!! E noi? Noi piangiamo per non poter riabbracciare i nostri cari e ritornare nella nostra terra.
Io sto male, noi stiamo male e proprio in questo momento di difficoltà lei dovrebbe aiutarci non abbandonarci.
La Sicilia che amo non è questa, la Sicilia che amo ci avrebbe capiti, voluti, difesi.

Chiedo, quindi, a tutti i Siciliani nella mia stessa situazione e non, di far sentire la propria voce, di far valere i propri diritti perché sì, noi abbiamo il diritto di tornare a casa”.

Luigi Pirrotti, giovane avvocato di Capo d’Orlando, trasferitosi a Milano due anni fa, ha deciso di procedere per vie legali perché l’ordinanza del Presidente Musumeci sarebbe lesiva di diritti costituzionalmente garantiti.

“Trascorrere la quarantena a Milano, da solo, nel cuore del focolaio, non è stato semplice”, scrive Luigi.
“Come tutti i miei conterranei nella stessa situazione (e siamo in tanti, tantissimi) ho stretto i denti, abbiamo stretto i denti, rispettato le misure restrittive imposte e atteso ogni giorno le ore 18:00 pregando in un’inversione di tendenza.
Oggi, dopo circa due mesi di quarantena e alla luce delle disposizioni contenute nel dpcm del 26 aprile scorso, in ragione del quale “è consentito il rientro al proprio domicilio, residenza ed abitazione”, stavo organizzando il rientro alla mia residenza, nel rispetto di tutte le disposizioni vigenti.
Tuttavia, il mio diritto al rientro, il nostro diritto al rientro, perché – ripeto – siamo in tantissimi, è stato negato.
Ed è stato negato in virtù dell’ordinanza n. 18 del 30 aprile 2020 del Presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci.
Poiché – a mio avviso – tale ordinanza è illegittima, in quanto lesiva di diritti costituzionalmente garantiti, nonché in contrasto con il predetto dpcm, anticipo pubblicamente che tutelerò le mie ragioni, interessi e diritti presso le sedi più opportune.
Invito altresì tutti coloro i quali vorranno unirsi alla mia (NOSTRA) causa a contattarmi: saranno assistiti gratuitamente.
Un provvedimento chiaramente politico non potrà mai ledere i nostri diritti e le nostre libertà”.

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