sabato, Aprile 20, 2024

Fase 2 – Pubblicate le FAQ sul sito del Governo. Corsetta e spostamenti, tutte le risposte

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Sul sito del governo sono state pubblicate le Faq, frequently asked questions, le domande che ci poniamo più spesso relative al dpcm del 26 aprile, quello che regola il Paese nella cosiddetta fase 2 dell’emergenza coronavirus. Chi potremo andare a trovare? In quale caso potremo spostarci all’interno del nostro quartiere, comune, regione? Chi potrà tornare al lavoro? Chi sono i congiunti?

Le Faq in alcuni casi sciolgono i dubbi in maniera definitiva. In altri no.

Dal 4 maggio si potrà uscire di casa solo per andare al lavoro, per motivi di salute, per necessità (fare la spesa, acquistare giornali, andare in farmacia) o per svolgere attività sportiva o motoria all’aperto, non più solo in prossimità della propria abitazione. Inoltre, si potrà fare visita ai congiunti, ossia “i coniugi, i partner conviventi, i partner delle unioni civili, le persone che sono legate da uno stabile legame affettivo, nonché i parenti fino al sesto grado (come, per esempio, i figli dei cugini tra loro) e gli affini fino al quarto grado (come, per esempio, i cugini del coniuge)”.

A precisarlo sono le nuove faq sul decreto del 26 aprile appena pubblicate sul sito del Governo.

Il Governo chiarisce anche che sono ammessi gli spostamenti tra regioni diverse, oltre che per comprovate esigenze lavorative o assoluta urgenza o motivi di salute, per rientrare presso il proprio domicilio, abitazione o residenza. Ma una volta che si sia fatto rientro presso il proprio domicilio, abitazione, residenza anche provenendo da una regione diversa, “non saranno più consentiti spostamenti al di fuori dei confini della regione in cui ci si trova, qualora non ricorra uno dei motivi legittimi di spostamento più sopra indicati”. Quest’ordinanza non è però valida in Sicilia.

Dal 4 maggio si può fare sport lontano da casa e anche “spostarsi con mezzi pubblici o privati per raggiungere il luogo individuato per svolgere attività sportiva”, purché dentro la propria Regione. Lo precisa il governo in una delle Faq interpretative del dpcm per la fase 2. “L’uso della bicicletta è consentito per raggiungere la sede di lavoro, il luogo di residenza o i negozi che proseguono l’attività di vendita”, oltre che naturalmente “per svolgere attività motoria all’aperto”. Dal 4 maggio è possibile ritirare cibo da asporto presso ristoranti e pizzerie: lo si può fare anche in auto, attraverso “drive through”, “rispettando i divieti di consumare i prodotti sul posto di vendita e di sostare nelle immediate vicinanze”. Viene anche precisato che i negozi per bambini e neonati possono vendere scarpe oltre ai vestiti.

“Diventa obbligatorio l’uso della mascherina nei luoghi chiusi accessibili al pubblico (quali mezzi di trasporto pubblico ed esercizi commerciali). Il nuovo Dpcm sancisce anche l’obbligo di rimanere all’interno della propria abitazione per tutti coloro che presentano sintomi legati a sindromi respiratorie e una temperatura corporea superiore ai 37,5 gradi. Sempre dal 4 maggio, si può tornare a effettuare l’attività motoria e quella sportiva, individualmente, anche distanti da casa”. Il Dpcm, sempre a partire dal 4 maggio, consente la ristorazione da asporto per bar, ristoranti e simili, che si va ad aggiungere all’attività di consegna a domicilio già ammessa. Ripartono diverse attività produttive e industriali, le attività per il settore manifatturiero e quello edile, insieme a tutte le attività all’ingrosso ad essi correlati, con l’obbligo di rispetto delle regole vigenti in materia di sicurezza sul lavoro”. Basterà il tesserino per andare a lavoro “Resta inteso che la giustificazione di tutti gli spostamenti ammessi, in caso di eventuali controlli, può essere fornita nelle forme e con le modalità consentite. La giustificazione del motivo di lavoro può essere comprovata anche esibendo adeguata documentazione fornita dal datore di lavoro (tesserini o simili) idonea a dimostrare la condizione dichiarata”.

“E’ consentito spostarsi nell’ambito della propria regione per far visita nei cimiteri ai defunti, sempre nel rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro e del divieto di assembramento”.

“Come per i parchi, anche nei cimiteri deve sempre essere rispettato il divieto di assembramento e, ove non fosse possibile evitare tali assembramenti, il Sindaco può disporne la temporanea chiusura”.

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