venerdì, Aprile 19, 2024

“Vi restituisco 200 euro, il resto lo utilizzerò per comprare il pane!”

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Un massoterapista di Augusta, Maurizio Prisutto, ha scritto una lettera al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, evidenziando disagi e criticità vecchi e nuovi del Mezzogiorno e della Sicilia, che si sono amplificati nel corso dell’emergenza coronavirus.

Di seguito il testo della lettera:

Egregio signor presidente

Sono Maurizio Prisutto, un massoterapista nato ad Augusta, sono soprattutto un cittadino incazzato, incazzato con la politica volutamente incapace e con tutte quelle figure che dovrebbero tutelare il popolo ed il bene pubblico ed invece tutelano interessi privati.

Io siciliano sono e parlo della mia terra martoriata dalla mafia e dall’abbandono delle istituzioni. Qui da noi caro presidente si sceglie se curarsi o mangiare, se lavorare in nero o non lavorare, se morire di fame o essere fantasmi e comprare il pane.

Da circa un mese ho iniziato una protesta pacifica, ho appeso uno striscione nel balcone con scritto SANITA’=TAGLI=VERGOGNA, ho deciso di far parlare un lenzuolo e di non urlare o aizzare folle cavalcando la paura della gente, com’é abitudine della politica d’oggi, un atto infame sarebbe stato in un momento in cui di timori ed incertezze ce ne sono già abbastanza.

Sto provando a mettere in luce le falle di un sistema sanitario devastato, depotenziato e sventrato da tagli lineari che credo scellerati che non hanno tenuto conto dell’importanza sociale, morale, umana e soprattutto civile che la sanità pubblica riveste. I numeri degli ultimi anni sono devastanti, circa 70.000 posti letto in meno, 170 strutture più o meno complesse depotenziate o eliminate e 370 reparti spariti.

Numeri da guerra, in questi ultimi dieci anni purtroppo per ovviare alla continua crescita della spesa sanitaria si è pensato di non investire sulle risorse umane, strumentali e medicali, di conseguenza ci si ritrova a combattere ogni giorno contro questo dissesto.

La sanità pubblica in Sicilia vive già una profonda crisi nella quotidianità e adesso, con l’arrivo dell’emergenza COVID-19, ne paghiamo le conseguenze tragiche perché è diventata un’EMERGENZA NELL’EMERGENZA!!

La cosa che mi fa più incazzare però è il fatto che in questi anni un fiume di denaro pubblico, denaro mio, tuo, suo, di tutti, venga canalizzato al privato convenzionato, senza gara, e soprattutto con costi  che per lo stato aumentano. I rimborsi da parte del S.S.N. verso il privato convenzionato, in alcuni casi sono di tre volte superiori alla prestazione già pagata da poveri cristi.

Oggi, per carenza di organico  basta l’assenza di  un operatore per fare crollare l’organizzazione lavorativa di un reparto, oggi in Italia, solo tre posti letto su mille abitanti, sono garantiti, molto sotto la media europea che sale a 5/6, oggi in Sicilia  in ambito sanitario pubblico si lavora con pochissimo materiale, in questo momento il personale sanitario è mandato a combattere una guerra con le fionde e senza i dovuti dispositivi di protezione individuale.

Oggi in Sicilia vi è ben poco e lo stesso personale sanitario guadagna il 30% in meno della media europea,  quindi mi chiedo perché,  dobbiamo pagare poco chi lavora in prima linea rischiando la vita e molto chi lavora male, dirigendo senza nessun risultato. E’ inutile chiamare eroi chi fa sacrifici su sacrifici se poi non li si  tratta come tali.

Mi vergogno a pensare che oggi, sia dato un contributo di 100 euro in busta paga come premio, quando ieri il personale sanitario era lo stesso che veniva aggredito nei pronto soccorso senza nessuna tutela. Mi vergogno a pensare che la sanità pubblica siciliana è al collasso da tantissimo tempo per mancanza di fondi. Mi vergogno a pensare che oggi per me probabilmente ci saranno 600 euro di rimborso una tantum dopo una vita di sacrifici e francamene non capisco perché lo Stato anziché aiutarmi nel quotidiano si è sempre girato dall’altra parte.

Spero che questa emergenza dia consapevolezza a voi potenti, che finalmente vi faccia ravvedere consentendo un miglioramento di chi merita e un declassamento di chi non merita, invertiamo la rotta signor presidente perché altrimenti andiamo a sbattere.

Noi che l’Italia la serviamo, non abbiamo bisogno di mance, mancette, condoni, scudi penali, evasione fiscale ed elemosine, noi abbiamo bisogno di avere la certezza del diritto alla salute e di poterci costruire una vita ed un futuro all’altezza delle nostre aspettative.

Caro presidente, dopo tanti anni di pesanti insulti, da parte di forze politiche nazionali verso il Meridione, faccio solo qualche esempio: (FANNULLONI, CIALTRONI, PALLA AL PIEDE, MAMMONI, NON ABBIAMO NESSUNA COSA IN COMUNE CON I MERIDIONALI, PESO MORTO, FORZA ETNA, FORZA VESUVIO LAVALI COL FUOCO, CI SIAMO ROTTI I C…… DEI GIOVANI DEL MEZZOGIORNO CHE VADANO A FANCULO, IL PROBLEMA SONO QUELLI CHE CI ABITANO, SANGUISUGHE, SENTI CHE PUZZA SCAPPANO ANCHE I CANI ), umiliazioni, acconti e sacrifici resi vani da uno Stato assetato di soldi, colgo l’occasione del bonus da 600 euro per mandare io, a voi potenti una mancia, un elemosina.

Vi restituisco 200 euro, il resto lo utilizzerò per comprare il pane.

Spero che questi soldi possiate utilizzarli con coscienza e provare finalmente a indirizzarli dove serve, verso i pilastri della società: sanità pubblica, infrastrutture, istruzione, investitele in civiltà e sviluppo, datele a chi è stato derubato nei decenni e offeso quotidianamente dalle istituzioni.

Distribuite la ricchezza verso il basso, verso gli ultimi, verso chi oggi ha perso la dignità, il coraggio e la speranza, verso chi ormai è rassegnato a questo sistema di cose e ha estremo bisogno di tornare a sorridere. Ridate voglia di vivere al Mezzogiorno e a tutti quei territori volutamente abbandonati da voi, le risorse ci sono e sono tante, basterebbe tagliare i rami secchi; vogliamo tornare a splendere come un tempo, AIUTATECI.

Rispettate la Costituzione e chi l’ha scritta, mettete una mano sulla coscienza e rinunciate ai privilegi, date un segnale, date un bell’esempio e dimostrate che lo stato italiano è uno stato serio e civile.

Non siate forti con i deboli e deboli con i forti. QUI al SUD siamo in mutande nella quotidianità e nell’essenziale, non fateci vergognare di essere meridionali perché noi non meritiamo di essere calpestati dalle istituzioni. Per questo motivo, le consegno un simbolo che sta a indicare, uno stato di ristrettezza finanziaria e perdita di tutti i propri averi, in altre parole, una Sicilia onesta ridotta in mutande, un Mezzogiorno onesto ridotto in mutande, un’Italia onesta ridotta in mutande ed una sanità pubblica ridotta in mutande.

Finisco con la citazione di un italiano, condannato a morte per aver detto la verità nel 1927: L’UNICA COSA CHE CONTA NELLA VITA E’ ESSERE BUONI E DIFENDERE LE PROPRIE IDEE, COSI’ ESSE RESTERANNO BELLE, ANCHE PER QUELLI CHE VERRANNO DOPO DI NOI, QUESTA E’ L’UNICA MANIERA PER SENTIRSI FELICI ED IO CI TENGO ALLA MIA E ALLA VOSTRA FELICITA’.

Adesso la saluto e la prego di non spedire lettere formali, non servirebbe a nulla, né tanto meno a migliorare questo degrado, meglio un colloquio personale e diretto.                                                                                            Maurizio Prisutto

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