sabato, Luglio 27, 2024

Bagarre all’ARS per la finanziaria, Musumeci furioso: “Una vergogna il voto segreto!”

musumeci ars
Bagarre all’Assemblea siciliana. Dopo il ko della maggioranza alla prima prova d’aula con un emendamento del Pd approvato con voto palese nonostante il parere negativo del governo, il presidente Gianfranco Miccichè è stato costretto a sospendere ancora una volta i lavori questa volta su un emendamento del governo sul quale pende un subemendamento del M5s che chiede più fondi per i disabili. Il clima in aula è molto teso. Le opposizioni al momento stanno serrando le fila. Alla prima prova d’aula, governo e maggioranza sono stati battuti su un emendamento del Pd che ha aumentato da 4 a 5 milioni il contributo all’Oasi di Troina, recuperando un milione dai fondi per il turismo. L’aula si è espressa con voto palese.
Inoltre alla richiesta di voto segreto su un emendamento alla legge di stabilità, il governatore Nello Musumeci visibilmente alterato, ha preso la parola dai banchi del governo dopo che il deputato di Iv, Luca Sammartino, aveva chiesto il voto segreto su un emendamento del M5s a una norma della legge di stabilità che stanzia fondi per lo sport. “Mi auguro che di lei e di quelli come lei si possa occupare ben altro Palazzo”. Sammartino è indagato dalla Procura di Catania per corruzione elettorale nell’ambito di un’inchiesta sulle passate elezioni. L’intervento di Musumeci ha scatenato la bagarre a ala d’Ercole. Dagli scranni dei parlamentari si è udito: “Questa è una minaccia…”. E ancora: “Vergogna”. Il presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè ha subito sospeso i lavori, stigmatizzando le parole di Musumeci. Il confronto infuocato è proseguito fuori dall’aula.
«Mentre in Sicilia c’è gente che ha perso il lavoro e muore di fame, – dichiara Musumeci – nel Parlamento siciliano c’è ancora chi si diverte con i giochini di Palazzo. Oggi l’ho detto in Aula, come sempre, senza ipocrisia e senza reticenze. Lo ripeto: giudico eticamente vergognoso che un deputato possa chiedere il voto segreto durante l’esame di questa legge finanziaria, al posto di offrire ai siciliani chiarezza e trasparenza del proprio voto. Il fatto è ancora più grave se si pensa che le proposte in esame sono state concepite per sostenere in emergenza coronavirus famiglie, imprese e associazioni, messe in ginocchio dalla più grave crisi del Dopoguerra. E pensare che le misure in discussione sono frutto di un mio confronto preventivo con tutti i capigruppo parlamentari e poi discusse e concordate in commissione Bilancio. Basta con gli egoismi di partito sulla pelle dei siciliani! Il Parlamento deve essere la sintesi degli interessi legittimi della gente, non degli intrighi coperti dal voto segreto, mantenuto in vita soltanto in Sicilia».
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