venerdì, Aprile 19, 2024

Spettanze arretrate, un ex dipendente dell’AtoMe2 si è rivolto al Tar

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 Prima sarà necessario acquisire l’esito delle attività del commissario ad acta e poi si discuterà il ricorso nel merito, fissato per il 15 luglio.

Così hanno deciso i giudici della seconda sezione del Tar di Catania nella vicenda che vede contrapposti Beniamino Crimi e l’Ato Messina 2 in liquidazione. Crimi, 55 anni, di Novara di Sicilia, ex dipendente dell’AtoMe2, rappresentato dagli avvocati Gaetano Mercadante e Antonella Donato, avviando il giudizio di ottemperanza, aveva chiesto di dare seguito al decreto ingiuntivo del Tribunale di Barcellona del 19 marzo 2014. Ha chiesto il pagamento di oltre 31 mila euro, a titolo di spettanze arretrate; si è rivolto prima al tribunale di Barcellona e poi al Tar.

Già dipendente del comune di Novara di Sicilia, era stato trasferito all’AtoMe2, presso la sede in via Statale Sant’Antonino a Barcellona; queste le spettanze arretrate: le retribuzioni da giugno a dicembre 2012, tredicesima e quattordicesima 2012, le retribuzioni da gennaio a giugno 2013 e per lo stesso anno la tredicesima e la quattordicesima. In totale per oltre 31 mila euro. Non avendo ottenuto la liquidazione, si è rivolto al Tar, per l’esecutività del decreto ingiuntivo del tribunale che è già passato in giudicato. Il provvedimento è stato dichiarato esecutivo l’1 aprile 2014 e notificato all’AtoMe2 il 7 aprile 2014. Visto che l’Atome2 non ha pagato, è stato nominato, in via sostitutiva, un commissario ad acta.

I giudici hanno evidenziato nella loro ordinanza che il commissario ad acta – il segretario generale della città metropolitana di Messina Maria Angela Caponnetti – non ha ancora comunicato l’esito delle attività svolte per dare esecuzione al giudicato. Da qui è stato concesso il termine di trenta giorni. 

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