mercoledì, Dicembre 11, 2024

Coronavirus – In Sicilia a breve i test sierologici per verificare gli anticorpi

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Uno screening epidemiologico attraverso i test sierologici per contrastare il contagio da Coronavirus. Questo tipo di test, ritenuti complementari al tampone, punta alla ricerca degli anticorpi, ed è utile per capire chi realmente è entrato in contatto con il coronavirus.

Gli screening verranno avviati tra poco in Sicilia attraverso un’azione mirata, sulla base del parere reso, nei giorni scorsi, dal Comitato tecnico scientifico per l’emergenza Covid-19 nell’Isola.
L’obiettivo del governo Musumeci è quello di monitorare l’andamento del contagio come avvenuto per altre epidemie.

«Pur ribadendo l’importanza del tampone rinofaringeo che resta, comunque, il principale strumento di rilevamento della malattia – sottolinea l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza – attraverso i test sierologici puntiamo ad un’azione su un campione significativo della popolazione che ci consentirà di osservare il fenomeno da una prospettiva più ampia».

I test sierologici, così come indicato dal Comitato tecnico scientifico siciliano, verranno condotti su precise categorie: sul personale sanitario si effettueranno i test sierologici quantitativi, mentre per le persone che popolano le Rsa, le Cta, le Case di riposo, ad esempio, si procederà con i test sierologici qualitativi cioè con le card.

Nello screening epidemiologico, che la Regione condurrà attraverso la supervisione del dipartimento Attività sanitarie e Osservatorio epidemiologico dell’assessorato alla Salute, sono previsti, infatti, test per le Forze dell’ordine, per gli uffici pubblici, la popolazione carceraria e comunque su una porzione significativa della cittadinanza siciliana.

«L’avvio di operazioni di screening a partire dalle Rsa, dalle Cta, dalle Case di riposo e più in generale dalle comunità che ospitano pazienti fragili – commenta l’assessore alle Politiche sociali, Antonio Scavone – assieme a un elevato controllo sanitario va allargato anche al personale delle strutture, ma non può limitarsi ad esso. Infatti bisogna puntare anche ad altre categorie».

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