mercoledì, Dicembre 11, 2024

Inps, ancora problemi per il bonus di 600 euro. Stavolta si tratta di un malware

inps malaware 2

Dopo in crash informatico del primo aprile, data dalla quale è possibile richiedere il bonus di 600 euro, misura di sostegno straordinaria per possessori di partita iva e professionisti in difficoltà, e giorno in cui il sito INPS prima è andato in down e poi ha iniziato a rendere visibili e modificabili i dati degli utenti con un vero e proprio “data breach”, ci sono nuovi problemi per INPS. Questa volta si tratta di un attacco malware.

Ad annunciarlo, mettendo in guardia gli utenti, è lo stesso Istituto di Previdenza con un comunicato stampa pubblicato sia sul sito istituzionale che sulla pagina ufficiale di facebook.

L’INPS informa i propri utenti che si sono nuovamente verificati sospetti tentativi fraudolenti di richiesta di dati sensibili, il cosiddetto phishing.” si legge sul sito. “In particolare, sarebbe in atto una campagna di malware attraverso l’invio di SMS che invitano a cliccare su un link per aggiornare la propria domanda COVID-19 e inducono a installare una app malevola. Questi SMS non sono inviati dall’INPS. Eventuali SMS che l’Istituto dovesse inviare non conterranno link a siti web, l’unico accesso ai servizi INPS è tramite il sito istituzionale.” avvertono.

In queste ore è partito, dunque, anche il tam tam social dei consulenti e dei patronati che hanno ricevuto il comunicato in pdf e/o in cartaceo. “Impossibile riuscire oggi a prendere contatto con il call center di INPS per avere chiarimenti su quanto sta accadendo” ci ha spiegato Serena Giuliano, commercialista e consigliere comunale torrenovese. “Dovremo attendere domani per capire e tutelare gli utenti”.

“Da tre giorni ci sono orari differenziati per i professionisti e per i cittadini privati. È vero è difficile riuscire a prendere la linea, ma insistendo si riesce.” riferisce l’ex-Presidente Revisori dei Conti-Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Patti, Mario Sciacca.

Si raccomanda, quindi, di non aprire link inviati con questa modalità e di rivolgersi ai propri intermediari o direttamente a INPS.

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