sabato, Dicembre 14, 2024

Sant’Agata Militello: “Fare i tamponi a chi lavora in ospedale e comunicare subito l’esito!”

Pronto Soccorso Sant'Agata
Pronto Soccorso Sant'Agata di Militello

Dare assoluta priorità all’effettuazione dei tamponi del personale sanitario del presidio ospedaliero di Sant’Agata Militello, fissando in 24 ore il tempo massimo per la comunicazione degli esiti e definire con estrema urgenza la pista epidemiologica connessa al focolaio di San Marco d’Alunzio dando assoluta priorità a tutti i tamponi ancora oggi in fase di analisi.   

Dopo il focolaio registratosi presso le strutture sanitarie di San Marco d’Alunzio e la positività di alcuni operatori sanitari dell’ospedale di Sant’Agata Militello, i diciotto sindaci del distretto sanitario 31 hanno scitto al Prefetto di Messina Maria Carmela Librizzi ed al commissario straordinario dell’Asp di Messina Carmelo Criscelli.

La richiesta è stata firmata dai sindaci dei comuni di Sant’Agata Militello (centro capofila), Torrenova, Capo d’Orlando, Acquedolci, Galati Mamertino, Frazzanò, San Salvatore di Fitalia, Militello Rosmarino, Caronia, Alcara Li Fusi, Castell’Umberto, Longi, San Marco d’Alunzio, Naso, Tortorici, Mirto, Capri Leone e San Fratello.  I sindaci hanno chiesto in particolare l’adozione di ogni più opportuno provvedimento al fine di, dare assoluta priorità all’effettuazione dei tamponi del personale sanitario operante nel presidio ospedaliero di Sant’Agata Militello, fissando in 24h il tempo massimo per la comunicazione degli esiti e definire con estrema urgenza la pista epidemiologica connessa al focolaio di San Marco d’Alunzio dando assoluta priorità a tutti i tamponi ancora oggi in fase di analisi. Chiesta quindi la comunicazione dell’esito dei tamponi a tutti i sindaci del comprensorio dei Nebrodi al fine di facilitare ed accelerare la ricostruzione dei contatti e, dunque, contenere al massimo la diffusione del virus con l’adozione tempestiva dei provvedimenti di isolamento fiduciario.

“Rappresentiamo inoltre un fermo dissenso rispetto ai contenuti dell’art.7 del Decreto-Legge 9 marzo 2020, n.14 che dispone che i sanitari esposti a COVID-19 non siano più posti in quarantena, ma continuino a lavorare anche se potenzialmente infetti, hanno denunciato i sindaci; ci riserviamo, sentite le autorità sanitarie competenti, nelle more del ricevimento degli esiti dei tamponi, di valutare la necessità e l’opportunità di adottare misure di isolamento fiduciario specie nei confronti del personale sanitario in attesa dell’esito dei tamponi, quale unica misura in grado di limitare l’incombente e preoccupante rischio epidemiologico. Esprimiamo inoltre preoccupazione per la grave e persistenza carenza di dispositivi di protezione individuale e chiediamo che venga messa in campo ogni iniziativa tesa a proteggere il personale sanitario dall’infezione COVID-19”.

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