venerdì, Marzo 29, 2024

Brolo – Un’azienda pronta a produrre da 20 a 30mila mascherine al giorno

mascherine protettive
Il sindaco di Messina, nei giorni scorsi, muovendo pesantissime accuse su “mascherine, e lobby” al Governo Conte ha detto: “Un grosso imprenditore di Brolo che conosco da tempo, ha fatto un grosso investimento per poter realizzare le mascherine. Ebbene, potrebbe produrre 20 – 30 mila mascherine al giorno da regalare al suo territorio e non riesce a farlo per la certificazione dei laboratori, perché c’è la lobby“.
Infatti come dice il sindaco messinese, l’azienda ha riconvertito una “linea” della propria attività per realizzare mascherine.
Accertato che quanto detto dal sindaco non è una bufala, né un azzardo, prendiamo atto che esiste a Brolo questa realtà. Forte, dinamica, in grado di riconvertire un’area della fabbrica, in altro.
Ma prendendo spunto da questo, una riflessione sul tessile, sulle camicerie, sulle realtà che operavano a Brolo, Sinagra, Ucria e dintorni solo fino a pochi anni fa, bisogna pur farla.
Certo se pensiamo a quello che era il comparto del tessile legato non solo ai marchi più prestigiosi, ma anche alle realtà locali che erano diventate “grandi”, al loro indotto e alla preziosa manodopera specializzata, oggi avremmo potuto produrre mascherine “made in nebrodi” in tutta Europa.
Anche questo, la crisi di quel comparto, la fuga di commesse, il crollo dell’occupazione, i fallimenti, il ruolo delle banche, della politica, ma anche la mancanza, se non in rari casi, di una crescita della cultura d’impresa, sarebbe un bell’oggetto di riflessione e di analisi e di assunzione di colpe.
Ed intanto speriamo che giungano in tempo le certificazioni per mettere in produzione le mascherine “made in Brolo” secondo la normativa europea, con tanto di certificazioni UNI, ISO. A questo punto a far presto, a darsi la classica mossa, dovrebbe essere la burocrazia e i suoi tecnici.
Massimo Scaffidi
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