domenica, Dicembre 15, 2024

Coronavirus, la scuola non riaprirà il 3 aprile. Possibile rientro il 6 maggio

giuseppe conte

“I provvedimenti che abbiamo preso, sia quello che ha chiuso molte delle attività aziendali e individuali del Paese, sia quello che riguarda la scuola, non potranno che essere prorogati alla scadenza”, ad annunciarlo è il premier Giuseppe Conte, a colloquio con il Corriere della Sera sull’emergenza Coronavirus.

Le misure restrittive stanno funzionando – spiega Conte dopo aver finito la riunione a Palazzo Chigi con i ministri, alcuni collegati in videoconferenza – ed è ovvio che quando raggiungeremo un picco e il contagio comincerà a decrescere, almeno in percentuale, speriamo fra qualche giorno, non potremo tornare subito alla vita di prima.

Il premier non si sbilancia sui tempi della proroga dei provvedimenti e chiarisce che come sempre sarà “determinante il parere degli scienziati, i migliori sul mercato e di cui ci stiamo avvalendo, visto che non rincorriamo i sondaggi ma abbiamo in qualche modo, doverosamente, ceduto il passo alla comunità scientifica, che in alcuni momenti della storia può anche guidare le decisioni politiche”.

Dal Comitato tecnico scientifico, sulle pagine di Repubblica, intanto arriva un parere sulle scuole: “Non ha senso aprire prima di 60 giorni”, ricalcando il “modello cinese”. Il che significherebbe una riapertura il 6 maggio, ma comunque non prima della fine delle vacanze pasquali.
Quasi certamente, dunque, il termine del 3 aprile non basterà e le attività didattiche rimarranno ancora sospese.

La disastrosa situazione in Lombardia, Veneto ed Emilia, non consente ancora di comprendere quando ci sarà il picco. Riaprire le scuole dunque non è ancora possibile e soprattutto si attendono gli sviluppi del contagio nelle regioni del Sud.

Intanto il 13 marzo il Ministero dell’Istruzione ha emanato una nota per dare indicazioni stringenti sulla didattica a distanza. 

Una nota che fornisce un impianto stabile che non fa presagire un termine delle attività tra una settimana ma che con molta probabilità, a questo punto, sarà da utilizzare per completare gran parte dell’anno scolastico restante.

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