domenica, Dicembre 15, 2024

Patti, operazione “Piramide”, il 26enne Marco Pietro Calabrese ai domiciliari

pizzo vicino
Carabinieri, foto di repertorio

Quest’oggi, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari, emessa dal GIP del Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto, Salvatore Pugliese, su richiesta del sostituto procuratore della Repubblica, i Carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di Patti hanno arrestato il 26enne Marco Pietro Calabrese, pregiudicato, gravemente indiziato del reato di traffico e detenzione illecita di sostanze stupefacenti.

Il provvedimento scaturisce dall’attività di indagine sviluppata dalla Sezione Operativa della Compagnia di Patti, nell’ambito della quale era stata scoperta una fitta rete di spaccio, costituita da ragazzi, alcuni dei quali appena maggiorenni, che cedevano marijuana e cocaina ad acquirenti giovanissimi, talvolta minorenni, nei luoghi della movida di Patti e Gioiosa Marea ma anche, nei pressi di alcuni istituti scolastici pattesi.

Calabrese era già sottoposto agli arresti domiciliari nell’ambito dell’operazione denominata “Piramide” condotta lo scorso 10 dicembre dai Carabinieri della Sezione Operativa Compagnia di Patti, che avevano eseguito due ordinanze applicative di misure cautelari a carico di 10 soggetti, indiziati di traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti e, in una specifica circostanza, anche di estorsione.

Poiché una delle condotte illecite emerse dalle indagini era stata commessa nel maggio 2018 a Barcellona Pozzo di Gotto, il Giudice per le Indagini Preliminari di Patti ha trasmesso per competenza gli atti all’Ufficio G.I.P. della città del Longano competente per tale reato che, con il provvedimento eseguito quest’oggi, ha confermato la misura cautelare degli arresti domiciliari già applicata a Calabrese.

In particolare Calabrese è accusato di una cessione di 50 grammi di marijuana ad un giovane pattese. Inoltre, poiché l’acquirente non aveva corrisposto interamente il prezzo della sostanza stupefacente ricevuta, l’indagato, accompagnato da altri due giovani, si era recato presso l’abitazione del ragazzo minacciandolo pesantemente per ottenere il pagamento dello stupefacente.

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