sabato, Luglio 27, 2024

Barcellona, dopo otto anni finalmente si ricostruirà il Ponte di Calderà

Il ponte di Calderà dopo il crollo
Il ponte di Calderà dopo il crollo

Sono passati otto anni dall’alluvione di Barcellona Pozzo di Gotto che il 22 novembre 2011 per fortuna non si trasformò in tragedia.

Sono passati quattro anni da quel 24 settembre 2015 in cui, su richiesta dell’Amministrazione Materia, che si era insediata qualche mese prima, il direttore della Ragioneria Provinciale dello Stato di Messina firmava il decreto di autorizzazione al differente utilizzo – la ricostruzione del ponte – del finanziamento assegnato in precedenza per la ristrutturazione della piscina comunale.

Su questa decisione si aprì, come noto a tutti, un’ampia discussione, talvolta imprecisa e ingenerosa, perché, a dire di qualcuno “quel ponte” lo avrebbe ricostruito qualcun altro o sarebbe stato ricostruito con altre risorse.

Ed in effetti “quel ponte” è di competenza della Città Metropolitana di Messina (che come tutte le ex province semplicemente non ha risorse), come anche si disse che il finanziamento sarebbe arrivato dalla Protezione Civile e/o dal Patto per il Sud.

Ma “quel ponte” serviva – e serve ancora – il prima possibile.

«Fu una scelta “politica”, ponderata e sofferta – scrive il sindaco Materia nella nota inviata alla stampa-, quella di finanziare direttamente l’opera, che l’Amministrazione prese allo scopo di consegnare un tempo il più possibile breve ad un’opera di fondamentale importanza per Barcellona Pozzo di Gotto e per il suo comprensorio.»

Una scelta che probabilmente fu la più corretta se ancora oggi non si hanno notizie certe di quasi tutti gli interventi di messa del territorio che la Protezione Civile avrebbe dovuto realizzare nel post alluvione, come anche non si hanno notizie certe dei finanziamenti che comunque sarebbero dovuti arrivare dal Patto per il Sud.

Soltanto da quell’autunno 2015, dunque, l’opera di ricostruzione del ponte mosse i primi passi concreti di un percorso che si rivelò particolarmente complesso e accidentato, fatto, com’è stato, di progetti e di calcoli, di pareri e di nuovi pareri, di conferenze dei servizi; e poi il bando, la gara e i contenziosi.

Non trascuriamo il fatto, poi, che l’aggiudicazione è stata disposta dall’UREGA già il 5 giugno 2018, mentre il contratto si è potuto firmare soltanto oggi, dopo un anno e mezzo di controversie giudiziarie.

Il contratto d’appalto oggi è stato firmato, c’è un’impresa incaricata della ricostruzione e dunque il cantiere a breve potrà essere aperto, ed è questo quello che realmente conta per i cittadini.

Nei prossimi giorni, infatti, verrà fatta la consegna dei lavori, i cui tempi di esecuzione sono contrattualmente fissati in ­­­­­­­­­­­­­­­250 giorni, per cui nell’arco di alcuni mesi Barcellona Pozzo di Gotto potrebbe finalmente “rivedere” il “suo” ponte.

La parola adesso passa ai tecnici, all’impresa appaltatrice – che è la Ricciardello Costruzioni S.r.l. – e alle maestranze.

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