Straordinario evento nel Parco dei Nebrodi, dove per la prima volta in Italia è stato avvistato un grifone di Rüppell, una specie di avvoltoio che vive nella regione centrale del continente africano.
Il rapace nei giorni scorsi è stato notato nell’area frequentata dalla colonia dei grifoni delle Rocche del Crasto, il massiccio montuoso compreso fra i paesi di Alcara Li Fusi, Militello Rosmarino, San Marco D’Alunzio e Longi.
La presenza dell’esemplare nel Parco dei Nebrodi è stata documentata dagli scatti del fotografo naturalista Michele Ungaro, appassionato frequentatore dei siti naturalistici del Parco dei Nebrodi.
L’avvoltoio di Rüppell è una specie africana che somiglia al Grifone del Parco dei Nebrodi, ma la Lista rossa dell’Unione Mondiale per la Conservazione della Natura – ovvero l’elenco delle specie minacciate – lo considera in pericolo di estinzione, a causa degli avvelenamenti di diverse popolazioni dell’Africa che ne hanno progressivamente minato la specie.
Dalla sede del Parco spiegano che «l’avvistamento dell’avvoltoio di Rüppell è probabilmente collegato alla presenza della numerosa colonia dei Grifoni, che attualmente comprende oltre 160 individui. La zona attrae gli uccelli necrofagi per l’abbondanza di cibo legata, oltre al carnaio, alla presenza di allevamenti bradi, per cui gli avvoltoi svolgono anche l’importantissimo ruolo ecologico dello smaltimento naturale delle carcasse degli armenti morti al pascolo» commentano lo zoologo Antonio Spinnato e il direttore dell’Ente Filippo Testagrossa.
L’Ente Parco ha peraltro realizzato un carnaio, ovvero una stazione di alimentazione complementare per uccelli necrofagi proprio presso l’area del grifone di Alcara Li Fusi: una risorsa alimentare per questi animali che è anche un importante punto per il birdwatching, per la possibilità di osservare gli animali durante il loro pasto.
«Risultati che premiano l’impegno dell’Ente – commenta il Commissario Luca Ferlito – accerteremo se questo grifone di Rüppell è ancora presente nel comprensorio, per unirsi alla colonia dei grifoni delle Rocche del Crasto. Questo è comunque un ulteriore motivo per visitare il Parco dei Nebrodi, che conta siti naturalistici di indiscutibile pregio.»