lunedì, Ottobre 14, 2024

Nasconde di avere l’Hiv e infetta le partner, una muore. Arrestato 55enne

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Ha nascosto per anni di essere malato di Hiv e ha continuato, nonostante sapesse di essere sieropositivo, ad avere rapporti non protetti, contagiando almeno quattro donne. Una di loro, l’ex compagna da cui aveva avuto un figlio, è morta.

La drammatica vicenda è stata portata alla luce dalla procura di Messina che ha chiesto e ottenuto l’arresto dell’uomo, un messinese di 55 anni, D.D.L. le sue iniziali, ora accusato di omicidio e lesioni gravissime.

L’arresto è stato eseguito a Messina dai Carabinieri. L’inchiesta, coordinata dal procuratore della città dello Stretto, Maurizio De Lucia, è partita dopo la denuncia della sorella della donna morta di AIDS, che ha raccontato agli inquirenti della malattia della familiare e dei suoi sospetti sul cognato. L’indagato ha avuto una relazione di 4 anni con la donna.
Pur sapendo di essere malato, come si evince dai referti medici poi acquisiti dai magistrati, si è rifiutato di avere rapporti protetti, mettendo incinta la compagna che non ha mai avvertito della patologia di cui era affetto. La vittima solo dopo molto tempo ha scoperto di aver contratto l’Hiv. I sanitari, infatti, hanno diagnosticato la malattia a distanza di anni dai primi sintomi. Una scoperta arrivata quando ormai le cure non avevano più alcun effetto. Pur sapendo del suo stato e pur sapendo che la ex stava male, non le ha mai confessato nulla, arrivando anzi a consigliarle di assumere integratori alimentari per risolvere i suoi problemi di salute.

“Avrebbe avuto dieci anni per informarla ed inoltre era perfettamente a conoscenza che dal 2015 stava malissimo”, ha raccontato la sorella della donna ai carabinieri. Dalle indagini è emerso che anche la prima moglie dell’indagato era morta di Aids già negli anni ’90.
Ma alle donne che ha incontrato successivamente il messinese ha sempre mentito, raccontando che era deceduta per un tumore.

Le ragazze contagiate, oltre alla compagna morta, sarebbero almeno tre. Solo in un caso, però, i pm contestano il reato di lesioni gravissime: negli altri non ci sarebbe la prova dell’intenzionalità del contagio.
L’ultima delle vittime, con cui l’uomo ha attualmente una storia, ha raccontato agli inquirenti che il compagno si rifiutava di avere rapporti protetti sostenendo di volere da lei un figlio.

“Non sfugge che l’indagato ha con particolare spregiudicatezza taciuto a tutte le sue partner la sua condizione e con allarmante pericolosità ha preteso rapporti sessuali non protetti, mettendo a rischio l’altrui salute, per il proprio soddisfacimento sessuale. Le modalità con le quali, peraltro, ha non solo taciuto il suo stato alla compagna, ma pure l’ha fuorviata consigliandole integratori, pur potendosi rappresentare le conseguenze che la propria insensata condotta avevano provocato, rende oltremodo concreto ed attuale il pericolo di recidiva”, scrive il gip di Messina che ha disposto l’arresto dell’uomo.
“Le condotte contestate
– spiega il giudice nella misura cautelare – denotano, pertanto, una personalità criminale di assoluto rilievo, e costituiscono l’indice di un pericolo di reiterazione dei reati che può… essere fronteggiata solo ed esclusivamente col carcere”.

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