sabato, Dicembre 14, 2024

Due rinvii a giudizio per gli incendi a due strutture di Caronia Marina

Una denuncia contro ignoti ed una richiesta di archiviazione, l’opposizione a chiudere tutto, la presentazione di memorie per avviare nuove indagini, una nuova archiviazione e successiva opposizione con riapertura delle indagini, individuazione degli indagati, richiesta e rinvio a giudizio.
E’ in estrema sintesi la vicenda collegata all’incendio allo stabilimento balneare “Little Paradise” di Caronia Marina e al processo che inizierà il 3 luglio prossimo.
E’ stato il gup del tribunale di Patti Andrea La Spada a disporre il dibattimento a carico di Benedetto Lando, 46 anni, di San Fratello difeso dall’avvocato Salvatore Ricca e di Vincenzo Barna, 43 anni, di Caronia, difeso dall’avvocato Alessandro Pruiti.
Lando e Barna dovranno difendersi dall’accusa di aver appiccato il fuoco nel febbraio del 2014 allo stabilimento balneare “Little Paradise”, determinando l’incendio del chiosco prefabbricato in legno. Lando è accusato anche di aver dato alle fiamme pochi mesi dopo sedie e tavoli del bar pizzeria “La Spiaggetta”, sempre a Caronia Marina.
Entrambe le attività commerciali erano e sono tuttora, di proprietà dell’imprenditore Giuseppe Di Bianca di Caronia Marina, il quale in quei terribili mesi del 2014 denunciò ai carabinieri della locale stazione gli incendi subiti e i suoi sospetti.
A suo tempo fu il sostituto procuratore della repubblica di Patti Alessandro Lia a richiedere in prima battuta l’archiviazione. In avanti l’avvocato Alessandro Nespola, difensore dell’imprenditore, evidenziò alcune lacune delle precedenti indagini e la erroneità dell’archiviazione; fu un altro magistrato di Patti, il sostituto procuratore della repubblica, Luca Melis, non più operativo alla procura pattese, a chiedere ed ottenere dal gip del Tribunale di Patti Eugenio Aliquò l’autorizzazione alla riapertura delle indagini.
Grazie al supplemento istruttorio e alle memorie integrative della parte offesa fu in avanti il pm Alessandro Lia a chiedere il rinvio a giudizio dei due indagati e all’udienza del 16 maggio scorso, il gup ha disposto il rinvio a giudizio al 3 luglio. L’imprenditore Giuseppe Di Bianca si è costituito parte civile con l’avvocato Alessandro Nespola.

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