sabato, Dicembre 14, 2024

I principali riti pasquali nel messinese

Nel vivo della Settimana Santa, come vuole tradizione, sono iniziate le varie celebrazioni per il venerdì’ santo. Nel giorno dedicato alla commemorazione della morte di Cristo, i vari paesi nebroidei sono pronti per avviare il rito della via crucis.

A Militello Rosmarino il Venerdì Santo si caratterizza per alcuni momenti significativi: al mattino la processione antelucana dell’Urna. Nel pomeriggio la processione lungo il paese, dove i protagonisti sono i Giudei, ovvero 8 uomini col capo scoperto e la tunica blu scuro che portano a spalla il simulacro di Gesù Crocifisso, con a seguito le Maddalene, figure femminili che in gramaglie e una piccola corona di spine in testa, reggono attraverso le funi la croce di Gesù. Infine il simulacro dell’Addolorata sorretto da soli uomini.
A Capo d’Orlando, con partenza alle ore 19 dalla chiesa di San Giuseppe, si svolgerà la Via Crucis interparrocchiale con arrivo a Cristo Re. A Sant’Agata Militello, come ogni anno, si riuniscono i simulacri delle varie chiese nella processione che percorre le strade cittadine.
Da non dimenticare la famosa Festa popolare dei Giudei a San Fratello, unica in tutta la Sicilia, che da sempre attira l’attenzione dei fedeli.
Barcellona Pozzo di Gotto raggiunge il culmine della settimana santa con le due processioni delle ”Varette”, che collegano i due centri di Barcellona e Pozzo di Gotto che un tempo erano divisi e che anche dopo l’unificazione, hanno continuato la propria tradizione. Patti vedrà la  partenza delle varette dal centro storico, a cui parteciperà il vescovo Monsignor Guglielmo Gionmbanco.
A Messina, ci sarà il corteo religioso delle “barette”, con il simulacro dell’Addolorata, di Cristo in croce e altre piccole bare che verranno trasportate per le vie del centro.  Una particolare celebrazione invece per Castel di Tusa, che Domenica 21 in piazza Medici la parrocchia Maria S.S. della Catena, metterà in scena la prima edizione della “Resurrezione vivente”, per la regia di Rosaria Badali’.

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