Sono le 20 dell’11 dicembre 2018. Il mercatino di Place Kleber, al centro di Strasburgo è pieno di gente, luci, colori. Tra la folla irrompe un 29enne di origine magrebina, urla “Allah Akbar” e inizia a far fuoco, uccidendo tre persone e ferendone altre sedici, tra cui, in gravi condizioni, anche un italiano.
Tra coloro che hanno vissuto il terrore di quei momenti ci sono Jessica Salamone e Carmelo Marinaro, amastratini, in vacanza nella città francese perché vincitori del concorso europeo promosso dal “Movimento per la Vita”. Il viaggio-premio a Strasburgo, con soggiorno dal 10 al 13 dicembre, consegnato durante una cerimonia a Palermo, prevedeva una visita al parlamento europeo e anche una simulazione di una seduta dell’ europarlamento. Il due giovani, testimoni del terribile attentato terroristico, raccontano così, quegli interminabili momenti: “Noi siamo stati in centro nelle zone dei mercatini di Natale” afferma Jessica Salamone” già dalle 18:30-19:00 e poi siamo andati in un locale in cui ci siamo seduti, in una sala sotterranea. Quando abbiamo finito di mangiare alcuni ragazzi si sono alzati per andare fuori a fumare, ma sono stati subito bloccati da un responsabile del ristorante che li ha invitati a non uscire, poiché da lì a poco ci saremmo mossi tutti insieme “. Il tono del responsabile, però, desta sospetti e preoccupazione tra i presenti e i sospetti diventano più che fondati nel momento in cui iniziano ad arrivare le telefonate dei parenti dall’Italia. “Appena si è saputo qualcosa di più concreto” coontinua Jessica “ci hanno informati della sparatoria che praticamente stava avvenendo a pochi passi al di là della strada e a quel punto tra i presenti si è scatenato il panico. La gente urlava, piangeva e si disperava e intanto nel locale erano si sono rifugiati anche semplici passanti, in cerca di protezione “. “Noi fino a quel momento, non avevamo capito e sentito nulla, ma una volta appresa la tremenda notizia, il panico è iniziato a serpeggiare tra tutti. Abbiamo anche incontrato un’ insegnante che accompagnava i suoi alunni, usciti proprio in quel momento, e che si sono trovati in mezzo alla sparatoria. Fortunatamente sono scappati e stanno bene, hanno trovato riparo e protezione in alcuni appartamenti che sono stati aperti dai proprietari “. “Noi, ringraziando Dio, siamo illesi e stiamo bene” affermano Jessica e Carmelo “ovviamente ieri c’era tensione e paura e anche oggi la situazione è surreale e poco serena, visto che l’attentatore non è stato ancora catturato. La città è immersa nel silenzio, blindata. In giro ci sono per lo più forze dell’ordine, ma non è consigliabile stare fuori, per strada. Le luci di Natale sono spente, i mercatini chiusi. Strasburgo conosciuta anche come la capitale del Natale, non può trasmettere quello spirito e quella gioia natalizi che si respiravano fino a ieri “.