domenica, Dicembre 15, 2024

Messinese mette in vendita online dipinto del ‘700 rubato, denunciato

I Carabinieri hanno recuperato un dipinto del Settecento rubato 30 anni fa in un palazzo storico nel Trevigiano.

I militari della Sezione Tutela Patrimonio Culturale (TPC) di Siracusa, con il supporto del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Messina e della Stazione Messina Giostra, a conclusione di mirate indagini nel settore dei beni d’antiquariato in vendita on-line, hanno recuperato un prezioso dipinto del XVIII sec., olio su tela, di scuola fiamminga, raffigurante “Ritratto di uomo”, rubato nel 1988 a Follina (in provincia di Treviso) da Palazzo “Castelletto Brandolini”, edificio storico risalente al ‘600.

L’indagine trae origine dagli abituali controlli che il Comando Tutela Patrimonio Culturale effettua sui beni d’arte commercializzati attraverso i siti di e-commerce.

In particolare, l’attenzione dei Carabinieri di Siracusa si focalizzava su un annuncio di vendita relativo ad un dipinto di scuola fiamminga, la cui commercializzazione appariva sospetta.

Infatti, la comparazione delle immagini pubblicate dall’inserzionista, con quelle contenute nella Banca Dati dei Beni Culturali illecitamente sottratti, gestita dal Comando TPC, permetteva di accertare che l’opera era provento di un furto, avvenuto 30 anni fa, nella cittadina veneta.

Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Messina, hanno consentito di bloccare in tempo la vendita del dipinto, evitando il rischio di comprometterne definitivamente la rintracciabilità.

Il venditore, un 43enne messinese, è stato denunciato per ricettazione e sono tuttora al vaglio le modalità con le quali l’indagato si è procurato l’antico quadro.

L’operazione si inquadra nel contesto di una più ampia azione di contrasto della ricettazione di opere d’arte via web.

Si tratta di un fenomeno sempre più rilevante a causa della crescita esponenziale delle transazioni commerciali telematiche e della molteplicità dei potenziali canali di distribuzione (piattaforme di e-commerce, siti di annunci gratuiti, social network etc.).

Attraverso tali strumenti, gli autori degli illeciti possono nascondere la propria identità e raggiungere facilmente un elevato numero di potenziali acquirenti, spesso inesperti ed attratti dalla possibilità di fare affari.

Al riguardo, sul sito web www.carabinieri.it nonché tramite l’applicazione per dispostivi mobili “iTPC”sono reperibili consigli per effettuare acquisiti online in sicurezza.

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