sabato, Dicembre 14, 2024

Goletta verde ed il “mare” di confusione che danneggia la Sicilia

No, amici di Goletta Verde. Una “campagna” storica e credibile non può concedersi simili svarioni. Non può, a pochi giorni dal clou dell’estate, regalare “una fotografia drammatica” del mare siciliano. Non può farlo semplicemente perchè non è vero che il 92% delle coste dell’Isola sono inquinate.
O meglio, non si può parlare di litorale quando si analizzano gli sbocchi di depuratori e le zone storicamente inquinate.
Ma andiamo per ordine: presentando ieri i risultati delle proprie analisi, Goletta Verde ha evidenziato come, lungo le coste siciliane, su ventisei punti monitorati ben ventidue presentano cariche batteriche elevate. Nel mirino ci sono sempre canali e foci che continuano a riversare in mare scarichi non adeguatamente depurati. E ci sono anche record assoluti, con situazioni che nonostante gli esposti dell’associazione e i controlli delle forze dell’ordine mostrano un inquinamento ormai cronico: è il caso della foce del fiume Alcantara, che da anni presenta livelli di inquinamento elevatissimi e dove la presenza di un depuratore sottodimensionato non permette di trattare adeguatamente i carichi inquinanti che arrivano dai Comuni di Giardini Naxos, Taormina e Castelmola, o la vergognosa situazione in cui versa il Comune di Augusta, dove i cittadini aspettando da 40 anni un depuratore che ancora non arriva.
Benissimo, tutto vero questo. Ci sono fondi europei ed un vergognoso trascinarsi di iter progettuale che non fa partire ancora i lavori. Un balletto ignobile tra Stato e Regione che oltretutto costa un centinaio di milioni di euro di multe ogni anno da parte dell’Unione Europea.
Ma il messaggio che passa attraverso la stampa che riceve i comunicati di Goletta o che presenzia alle conferenze è ovviamente un altro.
Da ieri sappiamo che il mare siciliano è quasi tutto inquinato o fortemente inquinato senza la precisazione che quel mare analizzato è a ridosso dei depuratori.
E dire che dai rilievi esce bene la provincia di Messina dove i due punti analizzati e sino allo scorso anno non balneabili (a Giardini e Barcellona) sono ora entrambi entro i limiti.
Dovremmo essere contenti, ed invece tutto rientra in un calderone di acque putride. E non è così.
Non è così perché Goletta Verde, a differenza del passato e forse per questioni economiche, non effettua più centinaia di prelievi in centinaia di comuni.
Non è così perché il prelievo effettuato in un giorno ed in particolari condizioni non è attendibile se non ripetuto.
Non è così perché si scelgono i punti in cui la gente fa il bagno e non la foce di un depuratore.
Abbiamo sempre apprezzato il lavoro di Goletta ed anche stavolta lo facciamo nella parte relativa alla denuncia sul cattivo funzionamento dei depuratori (non è una sorpresa visto che tutti i lavori finanziati non sono andati in appalto) ma non si può accettare un danno di immagine all’intera Isola senza specificare, bene, che tipo di rilievi sono stati svolti.
Oppure facciamo così: lasciamo stare, bandiere, bandierine, vele e golette e fidiamoci solo delle Asp cui è affidato dallo Stato il compito di dirci in che mare ci tuffiamo.

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