giovedì, Aprile 18, 2024

Lettere estorsive dal carcere di Barcellona, nuovo arresto per un detenuto

Era in carcere per scontare una precedente pena, ma dalla propria cella dell’istituto penitenziario di Barcellona non aveva smesso di delinquere. La usava, infatti per inviare lettere estorsive ad un esercizio commerciale messinese.

L’incredibile vicenda è stata scoperta dalla squadra mobile della Questura di Messina coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia, che ieri ha notificato a Beniamino Cirillo, messinese di 29 anni, ristretto presso l’Istituto Penitenziario di Barcellona Pozzo di Gotto, l’ordinanza di applicazione della misura cautelare della custodia in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Messina.
La vicenda è emersa quando un esercizio commerciale, che Cirillo frequentava prima di essere arrestato nell’estate del 2016 per altre vicende giudiziarie, era stato raggiunto da lettere scritte a mano con le quali, a l’autore minacciava spiacevoli conseguenze qualora i titolari non avessero ottemperato alle richieste.

Richieste volte ad ottenere somme di denaro dall’importo non precisato la cui determinazione veniva rimessa al buon senso delle vittime alle quali intimava di non far intervenire altri soggetti per non incorrere in sicure ritorsioni. Nelle lettere il mittente offriva particolari che aiutavano il destinatario al suo chiaro riconoscimento, indicava il quartiere di sua provenienza, noto per densità criminale e precisava che uomo di sua fiducia si sarebbe fatto vivo per riscuotere.

In ulteriore e successiva missiva Cirillo si lamentava dell’inerzia dei commercianti, rinnovava in maniera perentoria la richiesta estorsiva, dava una precisa scansione temporale, disegnava, a fine pagina, con chiaro intento intimidatorio, un proiettile.

Nonostante la corrispondenza fosse a firma di altro soggetto, anch’esso detenuto a Barcellona, gli investigatori sono riusciti a dimostrarne la reale appartenenza grazie anche agli accertamenti effettuati , con l’ausilio della Scientifica di Catania, su alcuni documenti redatti dal 29enne. L’esame calligrafico ha dunque incastrato il detenuto.

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